sabato 21 dicembre 2013

un comune BUON NATALE in comune

Buon Natale con tutto il cuore
Buon Natale a tutti coloro che hanno preso consapevolezza di essere popolo sovrano e a tutti quelli che cominciano a capirlo, ma ancora non se ne sono vogliono assumere la responsabilità.
Coraggio!

Buon Natale ai cittadini portavoce del Movimento 5 Stelle eletti nelle istituzioni (Senato, Parlamento, Consigli Regionali e Comunali), hanno capito come muoversi e stanno facendo quello che ognuno di noi ha sempre voluto fare (ultimo in ordine di tempo e da vedere questo intervento del portavoce Sorial).
Vinciamo noi!

Buon Natale ai cittadini del movimento #9D (o dei forconi se preferite), che continuano, coi loro pacifici presidi, a testimoniare la determinazione di un popolo che non ce la fa più.
Tenete duro!

Buon Natale a tutti voi che seguite questo blog.
Grazie!

Buon Natale a denti stretti
Buon Natale ai Giudici della Consulta, che dopo 7 anni sono riusciti a  trovare il modo di dichiarare la legge elettorale detta "porcellum" incostituzionale.
Chi va piano va sano e va lontano.

Buon Natale ai Giudici della Corte dei Conti, che di anni ne hanno impiegato più del doppio per affermare che i soldi dei finanziamenti presi dai partiti vanno contro l'esito referendario.
Meglio tardi che mai.

Buon Natale a tutti gli elettori del PDexmenoelle, ora che anche loro hanno un leader pregiudicato (solo in I° grado a onor del vero) possono lottare ad armi pari contro Forza Italia 2.0.
Chi si contenta gode.

Buon Natale a tutti gli elettori della Lega, ora hanno un segretario antieuro, ma i Sindaci e i Presidenti di Regione del loro partito sono esattamente come tutti gli altri.
Mal comune mezzo gaudio.

Buon Natale a tutti gli elettori di SEL che hanno mandato in Parlamento Laura Boldrini, quella che viaggia col fidanzato sui voli di stato, mentre loro faticano ad arrivare a fine mese.
Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino.

Buon Natale un c...o
Buon Natale un c...o a Silvio Berlusconi che continua a voler fare lo statista anziché rassegnarsi a scontare la giusta pena, rimane un esempio per tutti gli imprenditori disonesti, ma non credo riesca più a convincerne tanti altri.
Rassegnati!

Buon Natale un c...o ad Angelino Alfano ed al suo nuovo partito, solo adesso ha capito che faranno la stessa fine di Gianfranco Fini e che nessuno sentirà la loro mancanza.
Inutile!

Buon Natale un c...o a Matteo Renzi, la prima volta che non ha sparato una supercazzola ci ha dato la sua ricetta per il lavoro, praticamente la stessa (anche nelle parole usate) della Fornero.
Rottame!

Buon Natale un c...o ad Enrico Letta, perché non basta essere nipote di suo zio per avere la capacità di fare il primo ministro e riuscire a completare lo sporco lavoro iniziato da Monti.
Infame!

Buon Natale un c...o a Giorgio Napolitano che mai è stato eletto da un'assemblea legittima e non può in nessun modo essere considerato a pieno titolo Presidente della Repubblica.
Quest'uomo, pur sapendo cosa fosse accaduto nella cosiddetta "Terra dei fuochi" non ha mosso un dito, lasciando che il territorio dello Stato fosse irrimediabilmente danneggiato, così come la salute della popolazione residente. Ha controfirmato senza batter ciglio tutte le leggi che servivano per espropriare pezzi di sovranità al popolo italiano.
Ha deliberatamente attentato in questo modo a territorio, popolazione e sovranità, i 3 aspetti che la giurisprudenza usa per definire lo Stato.
Impunito!

Ma sarà un buon Natale se..
Sarà un buon Natale se riusciremo ad informare.
Durante questa settimana in una riunione familiare, o in una cena tra amici capiterà sicuramente di parlare della situazione politica, usiamo questi momenti per informare.
Ho visto questi volantini molto ben fatti, precisi e schematici, così ho pensato di stamparli e portarli con me, per lasciare in mano alle persone con cui parlo qualcosa di concreto da portare a casa.
Vi segnalo il link dateci un'occhiata e, se vi va, fate come me (volantini con i nomi dei responsabili del golpe finanziario in Italia).

domenica 15 dicembre 2013

un comune EROE in comune

Con temperature tra i -2 di minima e i +4 di massima (un freddo cane) protestare facendo presidi sulle strade all'aperto è un'atto eroico e ringrazio tutti quei cittadini che lo stanno facendo pacificamente; ognuno di loro è un eroe e a ognuno di questi eroi va il mio ringraziamento.
Grazie, andiamo avanti così, non molliamo, non cediamo alla tentazione della violenza e mercoledì 18, per chi può, appuntamento a Roma.

La situazione è grave.
È di giovedì la notizia che un altro piccolo imprenditore si è suicidato (ciao Claudio RIP), lunedì e martedì aveva partecipato al presidio della A4 a Montecchio Maggiore, Vicenza e la sua morte ha portato lo sgomento tra le persone che lì lo avevano conosciuto.
Il paese è spaccato: da una parte chi ha sempre vissuto, vive e vuole continuare a vivere esclusivamente sfruttando la cosa pubblica (sostenuto da milioni di italiani, che nel corso di questi anni hanno ricevuto da queste persone e dal loro modo di gestire il potere, un qualche beneficio); dall'altra noi, il resto dell'Italia, che da queste persone e da questo sistema (per impossibilità, o per scelta) non abbiamo mai tratto vantaggio, pur sostenendolo con le tasse, frutto del nostro lavoro e siamo arrivati, oggi, al punto di non farcela più.
Lo scenario è drammatico, sembra il preludio di una guerra civile, che però non vogliamo combattere, perché non siamo matti, anche se finora abbiamo sopportato in silenzio le scelte demenziali di questi governanti e questa si è stata una cosa da matti, non lo siamo fino al punto da infilarci in una guerra civile dove tutti perderemmo qualcosa e alla fine non cambierebbe niente.
Matti, probabilmente ignoranti della loro follia, che senza saperlo alimentano ogni giorno il rischio di innescare una guerra civile, sembrano al contrario tanti uomini delle Istituzioni e a loro dedico questa poesia:

LA GUERRA
La guerra ?
Se partissimo dal presupposto
che siamo matti,
tutti matti, sarebbe più semplice.
Sì, è così, siamo matti, TUTTI,
tutti matti.
l'unica differenza è che alcuni lo sanno
(di essere matti ) e alcuni no.
E non sapendolo,
non sapendo di essere matti
si comportano da matti
e non lo sanno, e non lo
sapranno mai. Anche perché
non puoi certo dirglielo
se glielo dici s'incazzano
come matti.
Valdo Immovilli

Ma non posso credere che voi, Deputati e Senatori della Repubblica Italiana, siate tutti così.
Voglio ancora sperare che ci siano persone di sani principi, che hanno vissuto con estremo imbarazzo e sommo disagio gli accadimenti di questi anni e siano disposti, per evitare il rischio che tutto questo possa finire in tragedia, ad uscire allo scoperto, dichiarare la propria provata illegittimità e quella di questo Governo, tanto arrogante quanto inutile.
Mi auguro che Lei Senatore Pietro Grasso Presidente del Senato della Repubblica Italiana sia tra questi.
Lei ricopre la sola carica, che alla pubblicazione della sentenza della Consulta sulla legge elettorale, potrà ancora essere considerata legittima, come uomo di legge lo sa e sa il caos in cui piomberanno le istituzioni della Repubblica quel giorno.
Senatore Pietro Grasso convochi una conferenza stampa, inviti pubblicamente il Presidente Napolitano a dimettersi, dichiari che, se il Presidente non lo farà, sarà Lei personalmente a chiederne la messa in stato d'accusa per attentato alla Costituzione, i motivi li conosce comunque in questo link può trovare precisi riferimenti giuridici (denuncia dell'avv. Paola Musu al PdR Giorgio Napolitano e al Sen. Mario Monti).
Lei Senatore Grasso non è un uomo di questi partiti, Lei è n Magistrato che ha passato la vita a lottare contro la mafia, Lei sa che siamo noi cittadini  il popolo sovrano e nessun altro ha titolo per arrogarsi questo diritto.
Presidente Grasso si prenda il peso di questa decisione, il coraggio non le manca, la competenza nemmeno, sarebbe il segnale di una VERA volontà di cambiare, trasformerebbe il senso della protesta di mercoledì, allontanando ogni rischio e noi, popolo sovrano, potremmo davvero cominciare a vedere la luce in fondo al tunnel.

sabato 7 dicembre 2013

un comune VENTO in comune

Il vento di Genova spazza via il "porcellum"
Il gelido vento di tramontana che domenica a Genova ha soffiato sulla  marea umana che si era ritrovata per esprimere con serena determinazione la volontà di riprendersi il proprio ruolo di popolo sovrano è arrivato fino a Roma e ha spazzato via il porcellum.
Martedì, infatti, dopo 8 anni e 3 consultazioni elettorali finalmente questa legge elettorale è stata dichiarata incostituzionale.
Ad ascoltare quanto riportano giornali e televisioni, questa sentenza non produrrà alcun effetto pratico, in quanto una legge, anche se dichiarata incostituzionale, continua ad esplicare i suoi effetti per quei rapporti costituitisi prima della sentenza della Corte Costituzionale (come appunto il mandato di rappresentanza dei Parlamentari eletti) per un principio che viene  definito, ironia della sorte, "di legalità".
Pensandoci un momento però, appare chiaro che la legge elettorale non è una legge come tutte le altre, la legge elettorale è la più importante tra le leggi ordinarie, è il solo mezzo con cui i cittadini possono esercitare la loro sovranità sancita dall'articolo 1 della Costituzione e perciò la sua accertata incostituzionalità deve rientrare obbligatoriamente tra le ipotesi, aventi carattere di eccezionalità, per le quali, secondo la giurisprudenza, una sentenza della Corte Costituzionale travolge tutti gli effetti degli atti compiuti in base alla norma dichiarata illegittima.

Col "porcellum" incostituzionale è il caos
La dichiarazione di illegittimità Costituzionale della legge, determina in ogni caso una situazione di caos nelle istituzioni come non si era mai visto prima in nessun paese civile, che si voglia definire democratico.
Innanzitutto siccome al momento non sono ancora state convalidate le nomine dei Deputati, i 148 eletti a Montecitorio grazie al premio di maggioranza, oggetto specifico della sentenza, dal momento che la stessa sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, saranno da considerarsi a tutti gli effetti abusivi .
In pratica, mancando l'ufficializzazione della loro nomina, non possono essere considerati come i loro colleghi, in un'interpretazione benevola del principio di legalità, una "situazione giuridica esaurita".
Già questo basterebbe per dare l'idea di quanto sia confusa oggi la situazione, ma #andiamoOLTRE.
Qualora fosse riconosciuta l'eccezionale unicità della legge elettorale e la conseguente nullità di ogni atto derivante direttamente o indirettamente dalle azioni compiute dai Parlamenti eletti in maniera illegittima avremmo 7 anni di vita delle istituzioni cancellati, 7 anni di leggi nulle, 7 anni di nomine nulle e conseguenti stipendi da restituire, sarebbe il caos più totale e forse per questo motivo l'ipotesi difficilmente sarà attuata.
Comunque, dal momento che le sentenze della Consulta hanno effetto retroattivo, anche seguendo la prassi del "principio di legalità" solitamente usata, ne vengono esclusi dalla sua applicazione solo quegli atti, i cui effetti si sono estinti prima della sentenza, sui quali non sarà possibile alcun ricorso sulla base della sentenza stessa ("situazione giuridica esaurita").

Dal caos istituzionale al #popolosovrano
Forti del sostegno che sicuramente avranno dai media, i responsabili di questa legge truffa continueranno a minimizzare l'enorme importanza della sentenza e cercheranno di difendere quanto fatto in questi anni, dobbiamo impedirglielo!
Cominciamo con l'affermare che nessun principio giuridico può legittimare un Parlamento eletto in maniera incostituzionale a modificare la Costituzione, perciò tutte le modifiche approvate dal governo Monti a cominciare dall'articolo 81 sul pareggio di bilancio, devono essere annullate.
Continuiamo col dire che noi Italiani non riconosciamo i trattati e gli accordi sottoscritti da governi espressione di un Parlamento non rappresentativo, a rigore di Costituzione, del popolo sovrano, perciò "Trattato di Lisbona", MES, Fiscal Compact e ogni altro atto che ci privi, anche in minima parte della nostra sovranità, sono privi di efficacia, nulli.
Siamo stati privati del diritto di esprimere in maniera corretta la nostra sovranità, ci hanno truffato consapevolmente per anni e allora diamoci da fare riaccendiamo la speranza in tutti quelli che hanno smesso di andare a votare, perché da oggi, chi lo vuole, grazie al Movimento 5 Stelle può ricominciare ad essere popolo sovrano.

venerdì 29 novembre 2013

una comune GIUSTIZIA in comune

Finalmente giustizia è fatta.
L'assemblea del Senato ha stabilito, con la votazione di mercoledì, che la legge Severino poteva essere applicata anche al caso dell'ormai ex Senatore Silvio Berlusconi, decretando la sua decadenza da questa carica.
Giustizia è fatta, ma non sono contento.
Il fatto in sé e' positivo ma non cambia niente nel quadro generale della nostra attuale situazione politica, perché Silvio Berlusconi, nella mia personale e forse discutibile visione, non è mai stato un uomo politico, l'ho sempre visto come un furbacchione, che consapevole del potere costruito coi suoi mezzi di comunicazione, se ne è approfittato per il proprio tornaconto personale.
Gli uomini del potere se lo sono trovato tra i piedi e consci della sua forza, per non rischiare di essere ostacolati nel loro disegno, sono scesi a patti con lui, senza mai fidarsi neppure un po'.
Hanno semplicemente permesso che si facesse i comodi suoi a nostre spese.
Infatti non credo sia un caso, che a Silvio Berlusconi non fu permesso di fare il Primo Ministro fino a quando non fu introdotto l'euro, che non fosse a capo del Governo alla firma del Trattato di Lisbona e che sia stato rimpiazzato da Monti quando si trattò di definire tutti quei meccanismi (MES FISCAL-COMPACT PATTO DI STABILITÀ) che completarono l'esproprio della nostra sovranità nazionale.
Insomma la cupola politico - finanziaria, che da più di 30 anni governa il paese, lo ha prima assimilato ed oggi espulso come un corpo estraneo, la decadenza del senatore Silvio Berlusconi è una loro scelta (per distrarci, o per farne il capro espiatorio) più che una nostra vittoria.


Giustizia è fatta andiamo OLTRE

Andiamo oltre questo atto di giustizia, anche se non è una nostra vittoria, è sicuramente un nostro merito aver determinato questo evento, sono sicuro che senza i cittadini eletti in Parlamento nelle liste del Movimento 5 Stelle, Silvio Berlusconi sarebbe ancora senatore.
Andiamo oltre questo ennesimo tentativo di distrarci, adesso che il pregiudicato è stato allontanato dalla contesa, possiamo iniziare il confronto con i veri responsabili di questa situazione. Non lasciamoci confondere dai volti nuovi che si candidano a guidare i vecchi partiti, ne dalle nuove sigle create per nascondere le solite vecchie facce, sono sempre loro, sono quelli che hanno voluto l'euro, sono quelli che hanno creato questa Europa senza rispetto per le persone, sono quelli che non ci riconoscono il diritto di essere popolo sovrano e sono ancora tutti lì, comodamente seduti sulle loro poltrone.
Andiamo oltre a questi figuri, rinnovando la nostra intenzione di mandarli tutti a casa.

Andiamo OLTRE Domani tutti a Genova #OLTREv3day
Domani tutti a Genova, facciamoci vedere.
Facciamogli vedere in quanti siamo, determinati a mandare a casa, tutti coloro che hanno fatto della politica un mestiere senza responsabilità e molto ben pagato.
Domani tutti a Genova, facciamoci sentire.
Facciamogli sentire la forza delle voci che sostengono e sono rappresentate da quelle persone che in Parlamento vengono quotidianamente osteggiate da tutti (anche dai dipendenti).
Domani tutti a Genova, cominciamo a costruire il nostro futuro!
Siamo cittadini, siamo entrati nelle istituzioni per riprendercele e ci riusciremo, attraverso il Movimento 5 Stelle potremo tornare ad essere #popolosovrano !

domenica 24 novembre 2013

un comune DATO in comune

Regionali che fatica !
Anche alle elezioni regionali in Basilicata il Movimento 5 Stelle ha perso la metà dei consensi avuti alle elezioni politiche di febbraio.
Vero che le elezioni amministrative, regionali, o comunali che siano, hanno una loro logica differente dalle politiche, che sarebbe più giusto un confronto tra consultazioni analoghe, che è importante cominciare a mettere cittadini pentastellati in amministrazioni dove prima non c'erano, che questi ragionamenti sono espressione di un vecchio modo di pensare la politica che non ci appartiene e che anche a febbraio, in Molise, nello stesso giorno abbiamo preso per la Regione la metà dei voti presi per il Parlamento. 
Resta comunque inequivocabile, che a livello locale, il Movimento 5 Stelle prende la metà dei consensi e su questo fatto si deve riflettere.

Non è colpa di Grillo !
In primo luogo e per togliere subito aspetti polemici, credo che buona parte di coloro che alle politiche votarono per il Movimento 5 Stelle, lo fecero perché contagiati dall'entusiasmo e dalla forza comunicativa di Beppe Grillo, quel risultato fu in buona parte frutto del suo impegno, della sua capacità di trasformare l'indignazione in speranza e dobbiamo essergliene grati.
Chiaro però, che a livello locale non riusciamo a trasmettere lo stesso entusiasmo e la stessa forza!
Negarlo, o addirittura affermare che si stia andando bene perché altri hanno perso molto più consenso è ingenuo per non dire stupido.
Ammetterlo, al contrario, è il primo passo per trovare quelle proposte costruttive, che possano riaccendere nelle persone, anche nelle piccole realtà,  la voglia di partecipare e credere che un vero cambiamento sia possibile.

Oltre l'astensione il popolo sovrano
Non siamo nel XVIII° secolo, non siamo il terzo stato sottomesso a nobiltà e clero, noi siamo lo stato, noi siamo il popolo sovrano!
Eppure più della metà degli Italiani non se ne rendono conto, sono stati relegati al ruolo di sudditi e accettano passivamente questa loro condizione, rinunciando ad esercitare il loro diritto di voto.
Non è che siano pazzi, semplicemente sono stati condizionati dalle informazioni distorte che hanno ricevuto e non riescono ad essere consapevoli dell'importanza del loro ruolo; come ho già avuto modo di dire e non mi stancherò mai di ripeterlo, dobbiamo informare queste persone con notizie corrette, perché solo una corretta informazione può aiutarle ad uscire dai condizionamenti e dalla continua distrazione cui sono sottoposte per risvegliare in loro l'orgoglio di essere cittadini.
Ho smesso di preoccuparmi dei residui elettori di PDL e PD-L, quando ne incontro qualcuno ho solo da scegliere con quale aneddoto metterlo a tacere e ho deciso di dedicare il mio tempo a stimolare la coscienza civica di tanti, che oggi si sentono svuotati di ogni forza e di ogni speranza, solo coi loro voti potremo arrivare al 51%, solo con loro riusciremo a mandarli tutti a casa!

Il popolo sovrano è OLTREv3day !
Noi siamo il popolo sovrano e chi se lo sente dentro deve gridarlo forte a tutti quelli che non ci credono più,!
Noi siamo popolo sovrano e ci riprenderemo questo paese attraverso il Movimento 5 Stelle, perché a noi è ben chiaro che oggi in Italia i dittatori non sono Grillo & Casaleggio e non è nel Movimento 5 Stelle che si nega la democrazia interna.
Noi siamo popolo sovrano e domenica saremo a Genova per ribadire che, anche se ci hanno precipitato nell'oscurantismo di un moderno medioevo, noi non ci arrendiamo e siamo pronti a costruire il nostro rinascimento.
Domenica 1 dicembre 2013 OLTREv3day, io ci sarò!



venerdì 15 novembre 2013

un comune DELiRIO in comune

Altra cassata !
Anche il ministro Del Rio ha fatto la sua cassata. Il ddl, che nelle intenzioni del governo dovrebbe abolire le Province, non sembra infatti aver corretto quegli aspetti, che indussero la Corte Costituzionale a cassare una legge analoga promulgata dal governo Monti.
Per il momento il ddl è passato al vaglio della Corte dei Conti, che, al di là della forma utilizzata nel documento ufficiale(relazione della Corte dei Conti alla commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati), stronca il provvedimento come un vero e proprio delirio legislativo.
Non mi stupisce.
Delirio, è infatti il soprannome che il ministro Del Rio si è guadagnato a Reggio Emilia, sua città natale, per le scelte fatte e gli atti compiuti negli anni in cui è stato Sindaco.
Fate un po voi.
Unica cosa certa, è che per molto tempo le province non saranno sicuramente abolite, anche perché godono di tutele costituzionali, se non si cambia la Costituzione, le province restano.

Occupiamoci delle province
Il prossimo anno oltre alle elezioni europee, saranno eletti i nuovi Sindaci nella metà dei Comuni italiani e, dal momento che quasi sicuramente non verranno abolite, saranno rinnovati la maggior parte dei Consigli Provinciali, occupiamocene!
Prendiamo in considerazione l'ipotesi di presentare liste del Movimento 5 Stelle anche nei Consigli Provinciali, facciamolo:
Perché non possiamo lasciare a PDL e PD-L uno spazio esclusivamente loro, dove far transitare decisioni e soprattutto spese, senza alcuna possibilità di controllo. 
Perché non possiamo correre il rischio di trovarci fuori da una realtà amministrativa, a cui il governo delle larghe intese potrebbe addirittura assegnare nuove e maggiori competenze, certo di trovare interlocutori affidabili e discreti. 
Perché se vogliamo mandarli tutti a casa, dobbiamo togliere loro ogni poltrona possibile!
Non sarebbe un venir meno alle nostre idee, anche io sono d'accordo sul fatto che le provincie debbano essere abolite, ma dal momento che allo stato esistono, credo sia giusto occuparsene.
Questa è la mia idea, mi piacerebbe discuterla, poterla votare e vedere attuato il volere della maggioranza

#TUTTIACASA

#VINCIAMONOI

#popolosovreano

sabato 9 novembre 2013

un comune SOVRANO in comune

CINQUANTA MILIARDI DI EURO !
Il governo di #palledacciaio Letta ha continuato i versamenti, finora più di 50 miliardi di euro, al cosiddetto fondo salvastati; nel caso l'Italia dovesse averne bisogno potrà attingervi con condizioni più o meno simili a queste imposte alla Grecia (memorandum tra la Grecia e la Troika per beneficiare dei fondi EFSF) leggetelo è agghiacciante.

Ripeto, più di 50 miliardi di euro, soldi nostri che potevano essere usati per pensioni dignitose, per evitare i tagli alla sanità e potenziare gli ammortizzatori sociali, insomma per migliorare tutto quello che fa di uno Stato un paese civile. Oltretutto, non avendo a disposizione tutto quel denaro, per potere onorare questo impegno, #palledacciaio Letta ha aumentato il debito pubblico prendendo a prestito quanto mancava.

Da 3 anni non ci sono soldi per niente e per nessuno, ma ci indebitiamo per rispettare l'impegno di questo megaconferimento: completamente coerente con il suo credo #palledacciaio Letta ci sta facendo morire per Maastricht.

PERCHE' QUESTA OSTINAZIONE ?
Semplicemente perché questa Unione Europea non è un'insieme di popoli solidali e cooperanti, ma una nuova forma di impero, in cui l'assegnazione dei ruoli di comando avviene al di fuori delle regole democratiche e promuove i privilegi di pochi, a scapito dei diritti e del benessere dei più.

L'euro è il monarca assoluto di questo sistema, e da esso, non dai cittadini, gli uomini politici ottengono il diritto di governare i diversi paesi, più un paese è compromesso e asservito al sovrano, più gli uomini politici che lo governano, come moderni feudatari vedranno garantite le loro posizioni e i loro privilegi.

Questo sta accadendo in tutti i paesi, a prescindere dalla situazione economica contingente, ai cittadini è sospeso il corretto esercizio di ogni diritto, a cominciare dal diritto di voto. Finte alternanze, larghe intese, grandi coalizioni, in tutta Europa le intenzioni espresse nel corso delle elezioni vengono regolarmente disattese dal #PUDE (Partito Unico dell'Euro).

CHE FARE ALLORA ?
Chiunque condivida questo pensiero deve avere il coraggio di dire, chiaramente e decisamente, NO EURO!
Ripongo grande fiducia nella forza rappresentativa di noi cittadini espressa dal Movimento 5 Stelle e per questo ribadisco l'urgenza di dare alla base la possibilità di esprimersi, concorrere a stabilire la posizione del Movimento nei riguardi del tiranno e iniziare ad agire di conseguenza.

L'indignazione e le ripetute denunce, così come le proposte presentate, insomma tutta l'attività parlamentare dei portavoce pentastellati viene regolarmente inattivata da un fronte compatto, che trova legittimità non nel voto espresso dai cittadini, né nei dettami della Costituzione brutalmente violentata (come afferma senza vergogna il senatore Gasparri), ma esclusivamente nella sua fedeltà all'euro imperatore.

Se vogliamo mandarli #tuttiacasa, dobbiamo togliere loro il comune punto d'appoggio, usciamo dall'euro e facciamolo subito. Affrontiamo senza indugi il vero problema, senza perderci in altre fantasiose ipotesi, ci sono già troppe illusioni in bilico, troppa sofferenza pronta ad esplodere.

Riprendiamoci la nostra Sovranità usurpata, dovremo pagare per riprenderci la nostra libertà, come erano costretti a fare gli schiavi, ma saremo di nuovo #popolosovrano!

sabato 2 novembre 2013

un comune NO EURO in comune

Ringrazio Cinzia e Walter per aver lasciato un commento al post della settimana scorsa, prima di tutto perché i commenti arricchiscono il blog e fanno piacere, in secondo luogo, perché mi dimostrano come, OLTRE ogni altro argomento, quello che più interessa adesso alla maggior parte di noi, è capire in che modo il Movimento 5 Stelle intenda muoversi in vista delle prossime elezioni europee.
Sono perfettamente d'accordo, perché mancano appena pochi mesi e, per non alimentare equivoci o pericolose illusioni, entro fine anno si dovrà decidere cosa andare a fare nel Parlamento europeo.

C'è bisogno di definire una linea precisa, porsi alcuni obbiettivi su cui concentrare le energie e cercare di coinvolgere i rappresentanti di movimenti simili al nostro eletti negli altri paesi.
Deve essere possibile a tutti partecipare alla discussione e concorrere a questo processo decisionale: sarà una prova di maturità per il Movimento 5 Stelle.

Diversamente, se non ci sarà permesso di discutere e scegliere, ma ci venisse chiesto di sostenere posizioni già definite, magari presentate in un Post di Casaleggio (come questo postato il 12/10/2013), la sensazione di essere un esperimento manifestata da Cinzia, potrebbe diventare comune a tanti e questo, in questo momento non deve accadere.

Chi ha fatto nascere il Movimento, dovrebbe usare più attenzione e adoperarsi per evitare, tensioni e polemiche interne. Il fondatore di un movimento basato sul principio che uno vale uno, non può chiudere un post sulla critica situazione italiana con un imperativo "tertiun non datur", escludendo dalle possibili soluzioni la nostra uscita dall'euro.

Io penso che uno Stato per potersi definire sovrano debba avere la propria moneta e sono convinto che ogni possibile soluzione alla crisi italiana, per essere efficace, deve avere come precondizione la nostra uscita dalla moneta unica.

Parliamone votiamo e sosteniamo la decisione della maggioranza!

Se la maggioranza dovesse ritenere che si deve rimanere nell'eurozona, accetterei le scelte conseguenti, pur continuando a sostenere il mio punto di vista consapevole di essere minoranza.

Se al contrario dovesse emergere che la maggioranza è favorevole all'uscita dall'euro, il Movimento 5 Stelle deve trasformare queste elezioni europee in un vero e proprio referendum euro si, o euro no!

Dal momento che, violando apertamente la Costituzione, PDL e PD-L hanno assegnato al Presidente della Repubblica la funzione di capo del governo (come candidamente afferma il Senatore Gasparri in questo video), anche se gli europarlamentari non hanno in realtà il potere di farlo, assegniamo a questa consultazione elettorale la funzione di referendum, permettiamo ai Cittadini Italiani di poter dire SI voglio uscire dall'euro.

Offriamo a chiunque condivida questa posizione, la possibilità di dirlo dando il suo voto al Movimento 5 Stelle, a prescindere da dubbi legittimi e pur avendo idee diverse su tante cose, dal momento che condividiamo questo scopo comune, uniamo le nostre forze e sfruttiamo questa occasione per poterlo dire.

sabato 26 ottobre 2013

un comune GIORNO in comune

1 dicembre 2013 Genova #OLTREv3day
Finalmente OLTRE !
E non lo dico perché sono voglioso di un mega raduno nel quale sfogare la mia rabbia in una sorta di rito collettivo, sicuramente liberatorio, ma altrettanto inutile per cambiare qualcosa.
No, dico finalmente, perché la parola OLTRE, con cui si è deciso di qualificare l'evento, esprime in pieno la volontà di fare un salto di qualità: nell'azione politica e, penso, anche nella vita del movimento.

OLTRE l'opposizione
Le parole pronunciate in Parlamento da Carlo Sibilia (puoi vederlo qui 7' e 45") "questo governo è illegittimo e sovversivo", dimostrano la volontà dei nostri portavoce nelle istituzioni, di andare OLTRE i ristretti limiti in cui, come opposizione, sono stati relegati.
Quel discorso, ignorato da quotidiani e telegiornali, rappresenta una vera e propria denuncia, dell'assoluta mancanza di etica istituzionale di questi uomini, che si sono arrogati il diritto di governare, ed esprime la determinazione a onorare il ruolo che noi cittadini abbiamo loro assegnato.

OLTRE la storia
Lo stesso ha fatto pochi giorni dopo la portavoce al Senato Paola Taverna, nel suo intervento poco prima che venisse approvato il decreto, che autorizza le modifiche all'articolo 138 della Costituzione (puoi vederlo qui 11' e 13"). L'analisi lucida, le motivazioni irreprensibili e la citazione finale, "non sono i popoli a dover temere i governi, ma i governi a dover temere i popoli", non lasciano spazio a interpretazioni: questo è un momento cruciale, dobbiamo coglierlo, per riuscire ad andare OLTRE la storia e le vicende di questi ultimi trenta anni.

OLTRE i partiti 
Per riuscirci ogni cittadino coscienzioso deve diventare anche consapevole, che in questa situazione non hanno senso gli antagonismi del passato, che gli ideali che hanno motivato il suo voto sono stati sfruttati e umiliati, che deve andare OLTRE quelle persone e quei partiti che si sono approfittati della sua buona fede, hanno abusato della sua fiducia e deve darsi da fare per liberarsene.

OLTRE la vergogna
Ogni cittadino italiano è stato preso in giro e rendersene conto fa male, ma adesso è il momento di reagire, adesso si deve andare OLTRE la vergogna che si prova in situazioni del genere e tutti insieme si deve far sentire con forza che siamo NOI il #popolosovrano.
Devono andare tutti a casa, a cominciare dal Presidente della Repubblica.
Perché è lui il primo a essere totalmente privo di etica istituzionale.
E' lui che nei fatti nega legittimità al Movimento 5 Stelle.
E' lui, che vuole una riforma della Costituzione, che priverà i cittadini della loro sovranità.

OLTRE i grillini
Giorgio Napolitano ha dimostrato di non essere un Presidente corretto, non può ricoprire quella carica e per questo ne sarà chiesta la messa in stato d'accusa.
Lo aveva teorizzato il Prof Becchi (in questo post sul blog di Beppe Grillo il 11/10/2013), lo ha annunciato Beppe Grillo giovedì sera nel comizio a Trento e in un comunicato a firma M5S Camera e Senato (puoi leggerlo qui) troviamo l'impegno dei nostri portavoce a promuovere questa difficile iniziativa nelle Istituzioni; sosteniamoli e ce la faremo!
Proseguendo su questa strada, riusciremo presto ad andare OLTRE la definizione grillini e dimostrare di essere il Movimento 5 Stelle, il movimento dei cittadini !


1 dicembre 2013 Genova #OLTREv3day
Tu ..... OLTRE cosa ne pensi ?

sabato 19 ottobre 2013

una comune STABILITA' in comune

SONO SOLDI NOSTRI
Quelli che sta usando sono soldi nostri e tanto per essere chiari sappia, che su uno stipendio netto di 1.500 euro il datore di lavoro ne sborsa 4.000. Sappia che meno del 40% del suo reddito va in tasca a un lavoratore dipendente esattamente come accade per artigiani, commercianti, liberi professionisti e piccole imprese.
Quelli che sta usando sono soldi nostri e deve renderceli sotto forma di servizi, perché noi i nostri soldi siamo abituati a spenderli per il bene nostro, delle nostre famiglie e delle persone che ci stanno a cuore.
Forse questo ragionamento le sembrerà banale signor Enrico Letta, lei così disinteressato al denaro da essere nullatenente,  forse ci giudicherà sempliciotti, incapaci di capire l'immensità della visione che sta alla base del suo modo di essere capo del governo, ma noi siamo il popolo Italiano, questo pensiamo e questo lei deve fare.
Sono soldi nostri non se ne dimentichi mai e per questo nell'esercizio della sua funzione, deve usare la diligenza del buon padre di famiglia. Vede signor Enrico Letta un buon padre di famiglia, non negherebbe le cure ai suoi cari per acquistarsi un'arma e nemmeno lascerebbe senza istruzione i figli per pagarsi le prestazioni di una prostituta.

LEI E' SOLO
Lei è semplicemente un cittadino che il caso ha portato ad avere la responsabilità di organizzare e garantire i servizi necessari alla vita del paese e questo soltanto la Costituzione le da il permesso di fare. 
Nominare 35 persone per studiare le modifiche alla Carta Costituzionale (che fatti recenti dimostrano non essere proprio saggi) non poteva e non doveva farlo.
Mentire in diretta televisiva, non poteva e non doveva farlo.
Esaltare la figura di Silvio Berlusconi in Senato non poteva e non doveva farlo.
Tutti questi abusi, compiuti nell'esercizio della sua funzione istituzionale, nell'indifferenza più totale di presunti amici, nemici e organi di controllo, non fanno di lei un uomo potente, ma un uomo solo.
Non si illuda, non l'hanno scelta perché era la lampadina più luminosa dell'albero e non le permettono tutto questo perché la temono, lei è lì e la lasciano fare per poterla additare, agli amici europei, come il solo responsabile della prossima disfatta del PUDE (Partito Unico dell'Euro).
Si goda questi pochi mesi, se nella sua ignoranza non vede lo stato delle cose, o, se è un'uomo, si vergogni e se ne vada !

SE E' UN UOMO
La smetta di vivere coi nostri soldi come ha sempre fatto e cominci a cercarsi un lavoro in un'azienda privata, magari all'estero, perché fra pochi mesi potrebbe esserle utile.
Dal momento che  ha costituito un governo tradendo sia gli alleati elettorali, che le promesse fatte agli elettori del suo partito, nel segreto dell'urna  pagherà questa prepotenza.
Noi Italiani siamo buoni, spesso stiamo zitti per amore del quieto vivere, ma non siamo stupidi e sappiamo quando è ora di alzare la testa e farci sentire, per questo sono certo che nessuno sano di mente, che non sia beneficiario diretto di qualche privilegio, potrà spendere il suo voto per lei e per i partiti che la sostengono.
Io non lo farò, perché credo che attraverso il Movimento 5 Stelle, ci sia la possibilità di arrivare presto a ristabilire un corretto esercizio democratico, altri milioni di Italiani lo credono, ma anche chi non ne è ancora convinto, stia sicuro, non le accorderà un'altra volta la sua fiducia,
Les juex son faits, signor Enrico Letta, rien ne va plus.

sabato 12 ottobre 2013

una comune CAZZATA in comune

Ma che cazzo fate ?
Non è possibile mi sono detto leggendo quel post di Grillo giovedì (questo); non é possibile che la mozione, presentata dai portavoce pentastellati in commissione, non fosse stata prima discussa insieme agli altri e poi approvata dalla maggioranza.
Non è possibile mi sono ripetuto, quando ho letto le parole usate da Grillo e Casaleggio per dissociarsi da quella mozione; parole così ferme, dure e decise nel dettare una linea da non lasciare spazio a dubbi: il post serviva esclusivamente a non perdere i voti di quegli elettori in disaccordo con la mozione presentata, che vuole l'abolizione del reato di clandestinità.
Avevo trovato fastidioso, davanti a una tragedia del genere, scherzare su Berlusconi, o continuare a dichiararne l'innocenza, non ero riuscito a sopportare l'idea che governanti ipocriti la sfruttassero per fare passerella, al punto da volerne scrivere in un post (quì). Allo stesso modo non accetto di veder usare il dibattito nato da quella tragedia per avere qualche voto in più, anche se a farlo sono Grillo e Casaleggio.

Cari portavoce avete fatto una cazzata, una mozione approvata in giunta non è legge, non serve a niente e per quel niente, spero in buona fede, avete permesso ai vostri colleghi che ve l'hanno appoggiata, di sfruttare lo stato d'animo provocato dalla tragedia per dimostrare ai loro elettori di essere persone attente ai problemi sociali non solo a parole, e chi se ne frega se poi in aula, in un diverso contesto emozionale, il provvedimento sarà cancellato.
Eppure la vostra cazzata è poca cosa di fronte a quella di Grillo e Casaleggio.
Dissociarsi dai modi individualistici dei portavoce era doveroso, dissociarsi anche dai contenuti, no!
Perché ci precipita nello stesso meccanismo dialettico di quei partiti che vogliamo mandare a casa, abbiamo dato l'idea di essere litigiosi, incoerenti e interessati solo a raccattare voti da tutte le parti esattamente come tutti gli altri.
E questa è una enorme cazzata.
Per evitarla sarebbe bastato fermarsi dopo aver ribadito, che siccome il reato di clandestinità non é presente nel programma, la posizione ufficiale del Movimento 5 Stelle riguardo alla sua cancellazione, o al suo mantenimento sarebbe dovuta essere prima discussa e poi votata dalla base.
Essere andati oltre, aver scritto quelle cose in quei termini, sapendo come i media riportino sempre la posizione del blog come fosse quella del Movimento, è un abuso, identico a quella dei portavoce al Senato censurato nel post.
Unovaleuno, se ve ne foste ricordati tutti, avremmo evitato questa figura del cazzo!

UNOVALEUNO!
Questo è il concetto fondamentale, il modo rivoluzionario di vivere la politica come Movimento 5 Stelle basato sull'esercizio della democrazia diretta, o almeno così credo. 
Eppure non è ancora stato messo in funzione uno strumento per permetterci di esprimere questo nuovo modo di organizzare la vita democratica, un portale dove poter votare e decidere davvero, anche se se ne parla da anni.
Il sistema operativo del Movimento 5 stelle è in bel passo avanti rispetto al nulla di prima, ma la sola cosa su cui i pochi fortunati, con la registrazione certificata, possono esprimersi, è la scelta dei candidati, una semplice evoluzione tecnologica dei gazebo del PD(-L).
Sono profondamente grato a Grillo e Casaleggio, per aver messo in piedi il Movimento 5 Stelle , per avermi letteralmente svegliato e avermi dato la consapevolezza che si può cambiare, ma per farlo, per riuscirci, si deve permettere a noi cittadini di esprimerci e attraverso l'uso della democrazia diretta farci essere veramente, quel popolo sovrano voluto dalla Costituzione.

Facciamolo adesso, siamo ancora in tempo!


sabato 5 ottobre 2013

una comune SOFFERENZA in comune

Il silenzio è il solo modo per rispettare il lutto !
La tragedia di giovedì a Lampedusa toglie il fiato ad ogni commento e le cronache politiche assumono un aspetto surreale, quasi grottesco di fronte alle immagini dei corpi stesi senza vita sulla spiaggia.
In Parlamento pochi e stucchevoli discorsi di circostanza, rotti solo dal grido di sincero dolore di Ale Di Battista, che ringrazio per aver parlato col cuore, per aver bandito l'ipocrisia dal suo modo di essere portavoce del Movimento 5 Stelle(consiglio click qui, per ascoltarlo).
Di fronte a una tragedia come questa, le istituzioni hanno messo in mostra tutta la loro falsità, proclamando una giornata di Lutto Nazionale (che qualche Sindaco ha voluto usare per ribadire la propria stupidità), senza rispettarlo, un'atteggiamento vergognoso, di cui non ci scandalizziamo solo, perché sappiamo che al peggio non c'è mai fine. Le inutili polemiche intorno ai fatti della Giunta per le immunità del Senato, in un giorno di Lutto Nazionale, mi hanno dato la stessa, fastidiosa sensazione di un gruppo di comari pettegole, in coda a un funerale; è stato deciso un giorno di lutto, voi lo avete deciso, rispettatelo!
Il rispetto è la base per la convivenza civile e un lutto si rispetta col silenzio.

Non rispettare il dolore non è umano  !
La mancanza di rispetto dimostrata nella giornata di Lutto Nazionale, è comunque espressione dell'abitudine di questi individui a mancare di rispetto verso di noi popolo sovrano, abitudine ormai assunta a prassi comportamentale, come la menzogna che spesso arricchisce il loro bagaglio di esperienze.
Quando poi si usa questa tragedia, per raccontare di un'Unione Europea disponibile a cercare una soluzione comunitaria al problema dell'immigrazione, si manca di rispetto ai morti, al popolo sovrano e si mente nello stesso momento.
L'Unione Europea non farà nulla per gestire il problema dei flussi migratori, come nulla ha fatto finora, perché non gliene importa nulla di creare un'Europa dei popoli, basata sui diritti umani.
I cosiddetti valori fondanti, sanciti nel trattato di Nizza e ribaditi nel trattato di Lisbona (la dignità, la libertà, l’uguaglianza, la solidarietà, la cittadinanza e la giustizia), sono tanto ovvi, quanto astratti, esprimendo nei fatti la volontà di lasciare a ogni stato membro la responsabilità e le modalità di applicarli.
L'Unione Europea oggi nei fatti esiste esclusivamente in funzione dell'euro, da ciò le frequenti perplessità della Gran Bretagna a restarvi, tutto è fatto in funzione di armonizzare i paesi aderenti al sistema della moneta unica, che però non appartiene a qualche stato o all'Unione Europea stessa, ma appartiene al sistema bancario.
Questi partiti, tutti insieme, ci stanno vendendo al sistema bancario che regge l'euro, esattamente come in Africa, nel secolo scorso, i capi tribù vendevano i loro giovani ai mercanti di schiavi.
Usare il dramma di Lampedusa, per nascondere la loro responsabilità nel dramma quotidiano che si vive in Italia e mistificare la loro volontà di rendere le condizioni nel nostro paese molto simili a quelle dei paesi da cui provenivano le vittime, esprime perfettamente la natura di questi soggetti.
Chi non rispetta il dolore, non può qualificarsi come essere umano, è solo un mammifero appartenente alla razza umana.



domenica 29 settembre 2013

una comune VOGLIA in comune

Noi siamo Popolo Sovrano !
Adesso lo posso dire e ringrazio le cento e più persone che, in modi diversi, mi hanno testimoniato la loro consapevolezza, la loro determinazione e la loro voglia di assumersi la responsabilità, che questa affermazione implica.
Qualcuno ha chiesto, se i portavoce del Movimento 5 Stelle in Parlamento potessero fare qualcosa, per trasformare in legge il risultato del referendum sull'acqua, convinto che questo fosse ancora congelato. Ebbene no, non serve fare nulla, perché le norme oggetto del referendum sono già state abrogate.
Se in pratica nulla è cambiato e la situazione appare come se quel referendum non si fosse mai svolto, è perché nessuno vuole, o può, modificare il complicato corpo normativo, che ha permesso di privatizzare le vecchie aziende municipalizzate, trasformandole in multiutility quotate in borsa. Credo che basterebbe scorporare il servizio idrico da queste società private, quantificando gli sbilanci economici per i soggetti coinvolti e trovando le forme per compensarli.
Ora, gli amministratori pubblici anziché darsi da fare per ricominciare a gestire la distribuzione dell'acqua, prendono tempo, affermando di aspettare che tutta questa materia sia riorganizzata da un regolamento nazionale, il Governo tace in Parlamento nessuno si pronuncia e questo silenzio genera l'equivoco che l'esito referendario non sia ancora legge.
In realtà, credo che tutti, Sindaci, Parlamentari, Governo e azionisti delle multiutility avessero pianificato di far passare un po di tempo, distogliere l'attenzione da questa cosa, riformulare la legge in modo da rendere inefficace il risultato del referendum e poter lasciare tutto più o meno come prima.

Noi popolo sovrano glielo abbiamo impedito !
Si, noi grazie alla determinazione, al coraggio e all'attenzione dei nostri portavoce alla Camera dei Deputati e al Senato glielo abbiamo impedito, così come gli abbiamo impedito tante altre cose, rimaste nei proclami incompiuti del governo più inutile della storia repubblicana.
Grazie, continuate così e non mollate.
Continuate così e non mollate specialmente adesso, che con le dimissioni dei ministri in quota PdL al Governo Letta, è ricominciata la commedia dei finti nemici, penosa sceneggiata messa in piedi per rianimare un elettorato residuo in via d'estinzione.
Perché il PD(-L) è obbligato fra qualche giorno a votare la decadenza di Berlusconi; con il congresso alle porte e una base frustrata, non ha altra scelta. Ora però l'aumento dell'IVA annunciata da Letta, permette al PDL di lasciare il Governo, non a causa dell'ostilità degli alleati verso il suo leader, ma con la giustificazione ben comprensibile dai propri elettori, di essere contrario all'aumento delle tasse.
Il Governo cade, perché incapace di realizzare quelle riforme per cui era stato nominato, ma in questo modo i suoi sostenitori cercano un modo per salvare la faccia.
Sono convinto, che quando il Presidente della Repubblica sciolse le camere, ci fosse nel PUDE (Partito Unico dell'Euro) l'idea di far completare l'opera, iniziata dal Governo Monti, a un nuovo Governo, espressione di un Parlamento appena eletto e pienamente legittimato (secondo i loro bizzarri canoni), questo non è stato possibile perché noi, popolo sovrano, abbiamo dato quasi  nove milioni di voti al Movimento 5 Stelle e i nostri portavoce, finora, hanno mantenuto la parola data.

Noi popolo sovrano oggi vogliamo la parola !
Ora che le larghe intese si sono ristrette, il Presidente della Repubblica deve prendere atto che il Parlamento non ha la possibilità di esprimere un'altra maggioranza e deve sciogliere le camere.
Deve ridare la parola ai cittadini e, nonostante questo disperato tentativo di PDL e PD(-L) per salvaguardare un minimo di credibilità, nonostante una legge elettorale assurda, sono sicuro che il Movimento 5 Stelle potrà ottenere i voti necessari ad avere la maggioranza in Parlamento per realizzare il proprio programma e poter sostenere un Governo.
A onor del vero devo ammettere, che al momento è possibile anche un'altra eventualità, ci potrebbero infatti essere alcuni portavoce eletti al Senato, che tradendo la fiducia ricevuta, decidano di sostenere un nuovo governo espressione del PUDE.
Ebbene, sappiano che questo è un momento storico cruciale, la loro decisione determinerà il nostro futuro per molti anni a venire e la loro scelta li farà ricordare come i protagonisti di un cambiamento epocale, o i soli colpevoli della definitiva disgregazione del paese.
Che nessun eletto come nostro portavoce in Senato si presti all'infamia di sostenere un eventuale Governo PUDE bis, impedendoci di andare alle urne e ottenere il consenso necessario a esprimere un Governo a 5 stelle.
Gli avversari, se leali, si rispettano i traditori mai!

Noi popolo sovrano oggi vogliamo governare !








sabato 21 settembre 2013

una comune SVOLTA in comune

Costituzione della loro Repubblica Italiana
Art. 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Il 12/13 giugno 2011 dopo 16 anni (l'ultima volta era stato nel 1995) in un Referendum di iniziativa popolare tutte le proposte raggiungono il quorum (55%) e realizzano l'obbiettivo voluto dai promotori.
Il popolo sovrano ha deciso!
L'acqua è un bene primario, deve essere gestito da strutture pubbliche e non può essere fonte di guadagno per i gestori del servizio di distribuzione.
Sul nostro territorio non si possono costruire centrali nucleari.
Non può esistere un legittimo impedimento che giustifichi la mancata presentazione e conseguente richiesta di rinvio, in un processo per i membri del governo.
Io, popolo sovrano, pretendo che oggi, dopo più di due anni, la mia volontà sia rispettata, e il Parlamento tramuti immediatamente in legge questa espressione della mia sovranità, esercitata nelle forme e nei limiti della Costituzione.

OGGI
21 SETTEMBRE 2013
PRESO ATTO DELLA GRAVE INADEMPIENZA

Io, popolo sovrano, dichiaro oggi questo Parlamento incostituzionale, senza la legittimità necessaria a promulgare alcun tipo di legge ordinaria, o costituzionale, e assolutamente privo dell'autorità per sostenere un governo, o ratificare accordi internazionali, perché la sua ostinata determinazione nel negarmi il riconoscimento della mia espressione di sovranità lo pone di fatto fuori legge.
Io, popolo sovrano, diffido ogni stato estero, organismo internazionale, o ente commerciale, dallo stipulare accordi, contratti e convenzioni con l'attuale governo sostenuto da questo Parlamento, perché non espressione del popolo italiano.
Io, popolo sovrano, accuso il Presidente della Repubblica di attentato alla Costituzione, perché complice col suo silenzio, dello spregio dimostrato da questo parlamento nei confronti del primo articolo della nostra carta costituzionale, base etica e morale della stessa.
Io, popolo sovrano, ordino l'immediata decadenza di tutti i membri nominati da questo parlamento esistente fuori legge e da questo Presidente sotto accusa, in ogni organo costituzionale, in ogni carica parlamentare e in ogni funzione amministrativa, perché palese emanazione di un potere illegittimo.

Io, Luca Rossi, non sono il popolo sovrano e so bene che queste grida resteranno inascoltate se espresse da un singolo cittadino, ma se uniamo le nostre voci e tutti insieme gridiamo che il popolo è sovrano, allora ci dovranno ascoltare, dovranno prendere atto della nostra volontà, comportarsi di conseguenza, o subirne le conseguenze.
Oggi, 21 settembre 20013, finalmente l'autunno è arrivato, diamo una svolta alla nostra attività, cominciamo a pretendere che ci sia restituito ciò che è nostro.
Per questo chiedo gentilmente a chi ha avuto la pazienza di leggermi, di lasciare qui sotto, nei commenti, la frase "popolo sovrano", perché la sovranità appartiene al popolo, dimostriamo che il popolo ha deciso di riprendersela!

venerdì 13 settembre 2013

una comune CERTEZZA in comune


BRAVI RAGAZZI GRAZIE
Lo dico subito a scanso di equivoci, a me il gesto di salire sul tetto di Montecitorio ed esporre lo striscione con la scritta LA COSTITUZIONE E' DI TUTTI è piaciuto molto; lo dico perché ho trovato anche giudizi negativi sull'opportunità di questa iniziativa e tante perplessità sulla sua effettiva efficacia pratica.
Certo, chi si aspettava che quotidiani e televisioni dessero spazio a un atto tanto eclatante è rimasto deluso, per un giorno intero non ne hanno proprio parlato, poi hanno trovato molto più spazio le stupide battute di un utile idiota e le pretestuose polemiche sui costi, che non le voci a spiegazione della protesta e questo può aver indotto qualcuno a pensare, che sia stato inutile, che abbiano fallito. Chiaro quindi, che le critiche e le perplessità non sono per il gesto in sé, ma per il mancato effetto mediatico di quel gesto; nascono dalla convinzione, che ci possa essere un qualcosa, che ci permetta avere visibilità sui mezzi d'informazione.
Non è così.
Non parlano delle nostre proposte per scelta, non lo faranno mai, se non per trasformare voci che si confrontano in presunte polemiche, perchè i mezzi di informazione sono l'altra faccia del PUDE (Partito Unico Dell'Euro), senza questi mezzi di informazione non ci sarebbe questa situazione politica. Questo è un dato di fatto e non ci sarà nessuna iniziativa del Movimento 5 Stelle che la potrà cambiare.
Quando abbiamo rifiutato di appoggiare il governo Bersani, hanno capito che non eravamo li a pretendere il nostro posto a tavola, si sono accorti che facevamo sul serio, che avevamo veramente intenzione di mandarli tutti a casa e hanno deciso di comportarsi, come se non esistessimo.
I nostri portavoce, all'interno del Parlamento, vivono la quotidiana frustrazione di non veder considerata nessuna delle loro proposte, neppure la più banale e condivisibile; a noi tocca sopportare questo surreale silenzio mediatico, smettiamola di illuderci che la situazione possa cambiare e diamoci da fare!
DIAMOCI DA FARE
Facciamoci vedere, superiamo questo isolamento istituzionale e mediatico con la forza unica della nostra presenza tra la gente, dimostriamo di esistere anche fuori dal web e avremo cancellato il primo di tanti equivoci.
Io, poi, quando riesco a non arrabbiarmi e trovo persone ragionevoli, cerco di portare il confronto sui principi di fondo, perchè sono convinto che su questi, quasi tutti sono d'accordo.
Prendo spesso come esempio il referendum sull'acqua del 2011, sono passati più di due anni, un tempo ragionevole anche per il parlamento italiano, eppure quella volontà espressa da noi cittadini non è ancora diventata legge, nessun organo di informazione ne parla, nessun politico la ritiene una priorità, quantomeno morale, metto questo in confronto con tutte le leggi fatte in questi stessi due anni perché ce lo chiedeva l'Europa e mi viene facile dimostrare come tutti i governi, di destra e di sinistra, tecnici e dalla larghe intese, sempre con l'avvallo del quirinale e con l'indispensabile complicità dei mezzi di informazione, abbiano agito come se la sovranità sull'Italia non fosse più del popolo italiano, come dice la Costituzione, ma dell'Unione Europea.
Le persone non sono stupide e mi accorgo che poi, anche quando si arrabbiano, hanno capito bene la situazione. E allora giù a spiegare che il sistema rappresentativo è fallito e bisogna attuare la democrazia diretta dove uno vale uno, che nessuno può essere lasciato indietro e deve esserci un equilibrio tra pensioni e retribuzioni minime e massime, che le piccole imprese vanno tutelate perché sono loro che creano posti di lavoro e tutto il resto; senza la pretesa che mi diano ragione subito, ma con la certezza di essermi fatto capire.
VINCIAMO NOI
Siamo più di 8 milioni e 1/2, che a febbraio abbiamo chiesto un paese a cinque stelle, molti di noi allora non sapevano neppure il significato preciso delle 5 stelle, ma non fu un voto di protesta, fu un voto di coscienza.
Io, con quel voto, decisi di sostenere il cambiamento, di fare tutto ciò che potevo per trasformare questa situazione partendo da me stesso. Se da qui alle prossime elezioni ognuno di noi riesce a risvegliare questa consapevolezza in un'altra persona, solo un'altra persona ciascuno, non ce la possono fare, vinciamo noi!

#vinciamonoi

#giùlemanidallacostituzione

#il138dopoditutto

venerdì 6 settembre 2013

una comune FORZA in comune

COSTITUTION DAY
Questo fine settimana (6/7/8 settembre) il Movimento 5 Stelle ha deciso di organizzare, in tutte le piazze d'Italia, dei punti d'incontro coi cittadini, per poterli informare su come il PUDE (Partito Unico Dell'Euro) ha intenzione di cambiare la costituzione.
Non si tratta di inserire un nuovo articolo, o modificarne uno esistente per adeguarla a nuove esigenze di un paese in evoluzione. 
Questa maggioranza ha deciso di cambiare l'art. 138, il più delicato e importante sotto l'aspetto formale, perché stabilisce il complicato percorso, che una legge di riforma costituzionale deve affrontare, prima di essere promulgata.

NESSUNO NE PARLA COSI' ABBIAMO DECISO DI FARLO NOI ! 
Perché il fatto che vogliano semplificare una norma, voluta appositamente complicata dai padri costituenti, per garantire, al di la dei limiti della democrazia rappresentativa, che ogni modifica alla Carta Costituzionale fosse fatta col consenso della maggioranza dei cittadini, fa nascere il sospetto, che il consenso dei cittadini a queste persone, oggi, faccia paura.
Se pensiamo poi, che la discussione di questo argomento non nasce in parlamento, ma vi giunge come proposta del governo, elaborata da un ristretto numero di persone, senza alcun rappresentante del soggetto politico più votato alle scorse elezioni esclusiva espressione dei cittadini, il Movimento 5 Stelle, allora il sospetto si rafforza e diventa insopprimibile, l'esigenza di mettere al corrente quante più persone possibili, su ciò che sta accadendo. 
Sfruttiamo questa occasione, usiamo questo fine settimana per parlare con la gente, non solo nei punti informativi, ma anche tra gli amici, in famiglia, ovunque.


ADESSO TOCCA A NOI !
Adesso tocca a noi, dobbiamo crescere e dobbiamo farlo in fretta, perchè quando proveranno a cambiare la Costituzione, quando proveranno a liberarsi dai vincoli imposti dell'articolo 138, dovremo essere molto, molto numerosi per impedirlo.
Non abbiamo tempo che la delusione maturi, o che le coscienze si risveglino, siamo noi che dobbiamo andare incontro alle persone e prendendo spunto da ogni cosa spiegare con serena fermezza la situazione che stiamo vivendo e convincerli a unirsi a noi per trasformare l'Italia.
Non esistono formule magiche per farci ascoltare, davanti ad ogni persona dobbiamo trovare gli argomenti giusti per motivarla a compiere lo sforzo di capire, ma più di ogni altra cosa è importante trasmettere l'energia positiva, che nasce dalla nostra sincerità e dalla nostra fiducia.
Sincerità e fiducia nel cambiamento sono la chiave per essere ascoltati, e l'entusiasmo che ne deriva darà più forza alle nostre parole, perchè la forza delle nostre parole è la sola forza che vogliamo usare. 
Siamo cittadini liberi, vogliamo riprenderci il ruolo che la costituzione ci affida, vogliamo farlo senza violenza e quando pensiamo di essere vittime di un sopruso, non cediamo allo sconforto, non sprechiamo inutili energie per lamentarci, ma proviamo a trasformare la rabbia in determinazione e usiamo quella determinazione per parlare con la gente e allargare in questo modo il cerchio di persone consapevoli che ognuno di noi vale uno e non possiamo lasciare indietro nessuno. 

QUESTA E' LA NOSTRA FORZA !


#vinciamonoi

#giùlemanidallacostituzione

#il138dopoditutto

domenica 1 settembre 2013

una comune PREGHIERA in comune

Si dimetta Presidente, si dimetta subito, prima che qualcuno cominci seriamente a dubitare della sua integrità, arrivando a pensare che lei sia affetto da quella particolare sindrome denominata delirio di onnipotenza.
La carica che ricopre, la più alta del nostro ordinamento repubblicano, doveva essere, nelle intenzioni dei padri costituenti, quella di garante, affinché la vita democratica si svolgesse sempre nel rispetto della volontà popolare e nei limiti dettati dalla Costituzione.
Si dimetta Presidente, perché in questi ultimi 2 anni, mai mi ha dato l'impressione di esercitare il suo compito nel rispetto di quella volontà dei padri costituenti e sempre più spesso le sue azioni sembrano dettate, più dall'intenzione di cambiare la Costituzione, che dall'impegno di tutelarla.
Anche in questi giorni, con la nomina di quattro nuovi senatori a vita, ci da un'altra inequivocabile prova delle sua incapacità di capire la volontà degli italiani, perché mi creda Presidente, di questi nuovi senatori a vita nessuno sentiva il bisogno e contribuisce a tenere viva l'impressione che lei stia veramente operando per stravolgere la Costituzione, perché vede, i voti di questi nuovi senatori a vita potrebbero essere determinanti, per sostenere in Senato la maggioranza che vorrebbe cambiare la nostra Carta Costituzionale, quella che lei ha giurato di difendere e se ciò dovesse accadere, sarebbe un vero e proprio abuso, una grave ingerenza nel corretto svolgimento della vita democratica, già così incerto per colpa di quella legge elettorale, probabilmente incostituzionale, che lei ha lasciato fosse usata per ben tre volte.
Si dimetta Presidente, perché lei non è re Giorgio, come la definisce Beppe Grillo sul suo blog, lei è il Presidente della Repubblica Italiana e se non riesce ad accorgersi di queste cose ricopre il suo ruolo senza nessuna consapevolezza di quella  che è la sua funzione istituzionale.
Si dimetta Presidente, perché tra le tante cose che ha voluto fare in questi anni, non tutte giuste, non sempre opportune, mai una volta si e preso il disturbo di sollecitare il Parlamento a promulgare una legge che recepisse la volontà degli italiani espressa col referendum del giugno 2011, che sia per dimenticanza, o per scelta, così facendo lei sta mancando al suo compito fondamentale di garantire la sovranità popolare. Vede Presidente, questo ritardo nel recepire e trasformare in legge il risultato del referendum sull'acqua è una cosa gravissima, non solo perché l'acqua è l'unico elemento fondamentale a ogni forma di vita su questo pianeta e gli italiani hanno deciso che deve essere di tutti, gestita da enti pubblici e non da società private, ma soprattutto, perché ci dimostra come, nella sua visione, la sovranità del paese non spetta al popolo italiano, il cui volere e ignorato da oltre due anni, ma all'Unione Europea, le cui direttive vengono puntualmente recepite anche oltre le specifiche richieste (non c'era obbligo di inserire il pareggio di bilancio in Costituzione, come lei ha lasciato fare).
Si dimetta Presidente, perché il prossimo fine settimana nelle piazze di tutta Italia, il Movimento 5 Stelle e tutti i cittadini liberi manifesteranno a tutela della Costituzione, un gesto pacifico per testimoniare che ci siamo svegliati, non siamo più disposti a sopportare questi situazioni equivoche e abbiamo deciso di impegnarci per migliorare il nostro paese.
Si dimetta Presidente, lo faccia subito, ci resterà il ricordo della sua dignitosa ammissione di umana incapacità, un fiero gesto di riscatto, che allontana le ombre del sospetto di complicità, con un reo condannato per frode ai danni del fisco, che è stato capo del Governo per buona parte della sua presidenza e ha fatto di tutto,  perché lei, primo nella storia, fosse rieletto.
Si dimetta Presidente, la prego lo faccia, grazie.

#lautunnoèvicino

#giùlemanidallacostituzione

#il138dopoditutto

sabato 24 agosto 2013

una comune PRESENZA in comune

Adesso basta parlare di Berlusconi, il suo processo è finito, è stato condannato e qualunque cosa succeda in Senato non cambierà nulla, il governo non cadrà nemmeno se venisse decisa la sua decadenza, né ci sarà un cambiamento nelle scelte politiche. Questo esecutivo, nato dal tradimento delle promesse elettorali, deve portare a termine un lavoro e non si fermerà, anzi andrà avanti ancora più compatto e determinato, perché gli uomini che lo hanno fatto nascere e lo sostegno sanno, che se non riusciranno ad espropriare i cittadini italiani della sovranità popolare, modificando l'articolo 138 della Costituzione, presto perderanno tutti i loro privilegi.
Ora, il Tribunale di Milano ha concluso il primo processo a carico dell'uomo simbolo di questi vent'anni di vita politica italiana, dimostrandosi capace di superare le tante leggi promulgate al solo scopo di rallentarlo e ostacolarlo e la condanna al cittadino Silvio Berlusconi, imprenditore disonesto, passata in giudicato con 3 sentenze in meno di un anno, l'ultimo giorno utile prima cadere in prescrizione, ci ripropone Giudici efficienti e determinati a svolgere le loro mansioni, consapevoli delle proprie funzioni, orgogliosi del proprio ruolo e determinati a esercitarlo anche sulla vita politica.
Possiamo essere felici di questa situazione, noi che abbiamo votato Movimento 5 Stelle più di tutti gli altri, ma non dobbiamo sentirci appagati. 
Non possiamo accontentarci della condanna a Berlusconi, perché Berlusconi non è il problema, ne è una parte importante sicuramente, ma non è lui da solo il problema. Spero nessuno pensi, che una volta uscito lui dalla scena politica, il Parlamento riprenderà a funzionare correttamente e il Governo si rimetterà a gestire il paese a vantaggio dei cittadini.
Lo dico, perché 20 anni fa, ai tempi di tangentopoli, appagati dopo aver avuto lo scalpo di Bettino Craxi, ritornammo alle nostre abitudini, aspettando che la magistratura risolvesse ogni problema della politica, arrestando i malfattori, inducendo i disonesti ad andarsene e restituendoci una classe dirigente onesta e capace.
Non andò proprio così e quello che successe lo stiamo pagando adesso.
Non possiamo permetterci di ripetere quegli errori: non esiste un tiranno da scacciare, tutti quelli che hanno partecipato alla vita politica di questi 20 anni sono complici di questa situazione; così come non esiste una classe dirigente onesta e capace, perché l'espressione stessa classe dirigente esprime un modello sociale, in cui un gruppo ristretto di persone comanda sulla maggioranza dei cittadini, un'organizzazione della società perfettamente identica al feudalesimo medioevale, di cui oggi troviamo replicati tutti i difetti più odiosi.
Per cambiare, dobbiamo mandarli tutti a casa, non solo uno, dobbiamo essere consapevoli che siamo cittadini, non sudditi e decidere di partecipare costantemente alle scelte e alla gestione delle cosa pubblica.
Insomma, in qualunque modo si concluderà questa vicenda, non cambierà nulla neppure per noi, dobbiamo considerarla semplicemente la prima tappa del nostro cammino, una soddisfazione da cui trarre energia per continuare con ancora più forza.
L'autunno è vicino, il 7/8 settembre, quando nelle piazze di tutta Italia il Movimento 5 Stelle organizzerà delle manifestazioni per informare i cittadini su cosa significhi modificare l'articolo 138 della Costituzione, rinnoviamo la nostra scelta di cittadinanza attiva, aiutiamo a preparare l'evento e partecipiamo, per parlare con la gente, ascoltarla con pazienza e spiegare quello che televisioni e giornali cercheranno di nascondere o mistificare.
Ci sono tante persone arrabbiate, deluse, confuse e noi dovremo aiutarle a capire che questo governo delle larghe intese è la perversa essenza del partito unico e le tragiche conseguenze che ciò comporta.
Dovremo farlo superando la loro frustrazione, stimolando il loro orgoglio sopito e ripetendo senza stancarci che appoggiare il Movimento 5 Stelle non significa mettersi con Grillo, ma assumersi in prima persona la responsabilità di cambiare.
Io ci sarò, spero anche voi.

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#il138dopoditutto

venerdì 16 agosto 2013

un comune SPREAD in comune

In questi giorni ho sottoscritto e aiutato a diffondere una petizione, per chiedere una legge, che stabilisca un rapporto tra gli stipendi minimi e quelli massimi (vi invito a firmare qui se ancora non lo avete fatto). Il promotore della petizione la presenta con questa semplice frase: "La creazione di uno spread sociale è la base di partenza per una società etica e civile. Solo una rete di relazioni interdipendenti, può garantire a chiunque il diritto di vivere e di esprimersi liberamente, in totale tranquillità e sicurezza. Lo spread sociale è la vera unità di misura della civiltà e del benessere di una nazione".
So che questa petizione non sarà mai presa in considerazione dal governo, o dal parlamento dove non vengono discusse nemmeno le proposte di legge di iniziativa popolare con tanto di firme raccolte, ma l'ho sostenuta perché mi è piaciuta la lucida visione di modello sociale contenuta nell'affermazione finale, lo spread sociale è la vera unità di misura della civiltà e del benessere di una nazione, perché esprime con parole diverse un concetto fondamentale e per me imprescindibile del Movimento 5 Stelle: nessuno deve rimanere indietro.
Da alcuni anni a questa parte, al contrario, governi non legittimati dal voto dei cittadini, operano sistematicamente in senso opposto, con l'intento di instaurare nella nostra società, quello che ho già avuto modo di definire, un neofeudalesimo di stampo medioevale, legiferando costantemente per ampliare le differenze già naturalmente esistenti tra i cittadini.
Stiamo pagando un errore di fondo presente nel sistema di democrazia rappresentativa finora usato: la presunzione di onestà del delegato.
Ci siamo ingenuamente fidati della loro lealtà e ora ne paghiamo le conseguenze, ma non è colpa nostra, ci sono organismi del nostro ordinamento, che, oltre al Presidente della Repubblica, hanno il dovere di tutelarci, valutando se le leggi promulgate siano corrette e non in contrasto con la nostra Costituzione, sono parte della Magistratura e in particolare la Corte Suprema di Cassazione e la Corte Costituzionale.
Ebbene, questi organi fondamentali per proteggere i cittadini da eventuali abusi del parlamento, o del governo, hanno aspettato 7 anni e visto svolgere 3 consultazione elettorali, prima di stabilire che la legge usata poteva avere aspetti di incostituzionalità.
Non entro nel merito delle cause che hanno determinato questo ritardo, non ne ho le competenze, ma resta eticamente inaccettabile che ciò sia successo.
La legge elettorale è la base dell'esercizio democratico e aspettare 7 anni per sapere se è costituzionalmente corretta o meno, rende di fatto sospesa la democrazia e nel caso fosse ritenuta incostituzionale (come prospettato) renderebbe moralmente illegittimo ogni atto, ogni impegno, ogni singola scelta effettuata dai governi e ogni legge votata dai parlamentari eletti.
E' la prova concreta che il sistema Stato è fallito.
Non ci sono colpe di questo o quell'organo, non ci sono precise responsabilità giuridiche, o azioni chiaramente contro le leggi, è l'organizzazione nel suo complesso che non riesce a funzionare, nemmeno in quelli che sono i suoi doveri e le sue responsabilità basilari.
In questa situazione è indispensabile perdere la paura, non solo per resistere e denunciare le distorsioni del sistema, ma soprattutto per sostenere le proposte che servono a cambiare questo nostro paese, perché il nemico principale di ogni cambiamento è la paura stessa di cambiare, nascosta nel profondo dell'animo di ognuno di noi.
Dobbiamo avere la capacità di immaginare un nuovo modo di vivere la nostra società e il coraggio di compiere le azioni necessarie per realizzarlo.
La definizione di uno spread sociale da applicare non solo agli stipendi, ma soprattutto alle pensioni e al calcolo di un giusto reddito di cittadinanza, insieme con la riaffermazione del diritto ad avere una sanità gratuita e ad accesso universale, sono, secondo me, i capisaldi di un moderno stato al servizio dei cittadini.
Loro non lo faranno mai, per questo dobbiamo farlo noi, tutti insieme nessuno escluso, ma per farlo, senza ricadere negli errori del passato, serve cambiare il valore del nostro voto, è necessario arrivare all'esercizio della democrazia diretta.
Cosa sceglierebbe la maggioranza degli italiani, se avesse la possibilità di decidere, se avere, o no, un giusto equilibrio tra le pensioni minime e massime se rinunciare all'assistenza sanitaria, o agli F35, se avere un reddito minimo di cittadinanza, o un un ponte sullo stretto di Messina?
La risposta mi sembra ovvia.
Per questo, appena il Movimento 5 Stelle sarà in grado di far partire la piattaforma liquida che permetterà l'uso pratico della democrazia diretta, anche i cittadini più scettici e timorosi, vedendo come sia pienamente valorizzato ogni singolo voto, non avranno più motivi per non unirsi a noi e l'incubo sarà finito!

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#il138dopoditutto

sabato 10 agosto 2013

una comune SCELTA in comune

Nonostante sia passata più di una settimana dalla conferma in Cassazione della condanna a Berlusconi, niente è successo. Il fatto che questa persona, riconosciuta colpevole di aver organizzato una frode ai danni dello Stato, abbia potuto nominare un gran numero dei parlamentari che con la loro fiducia sostengono il governo, non ha prodotto alcun moto di sdegno, né tanto meno l' esclusione dell'ormai ex Cavaliere dalla vita politica Italiana.
Il PUDE (partito unico dell'euro), per mantenere in vita il suo governo, minimizza, fa finta di nulla e soprattutto rimanda, rimanda, rimanda. Insomma prosegue nel suo unico vero motivo di essere: temporeggiare.
Giornali e televisioni, intanto, continuano ad usare tutta la loro soporifera falsità per far passare il tempo, creando e divulgando notizie col doppio obbiettivo di mistificare la realtà e tenere vive le motivazioni emozionali che determinarono negli elettori le scelte di febbraio.
Non lo fanno per piaggeria, o sudditanza, i mezzi di informazione non sono al servizio del PUDE, ne sono parte integrante, perchè il PUDE non è un partito politico, ma è l'espressione di un potere, che applicando alcune semplici regole (le 10 regole per il controllo sociale le trovate nella pagina fissa qui sopra) si è impadronito del nostro stato, ripristinando un sistema medioevale di stampo feudale.
Questo metodo, usato ormai da parecchi anni, per consentire a poche persone di conservare il potere, facendo credere a tutte le altre che ciò fosse frutto della loro scelta democratica, oggi è entrato in crisi, essenzialmente per 3 motivi: maggior livello culturale dei cittadini/sudditi, possibilità di accedere attraverso la rete, ad informazioni prima tenute nascoste o manipolate, e soprattutto lo sviluppo di un sistema di economia globale, che spostando le produzioni in altri paesi, ha privato il nostro delle risorse necessarie a sopravvivere.
È fondamentale rendersi conto che quella che stiamo vivendo è una crisi strutturale della nostra organizzazione sociale, non esiste la crisi finanziaria, la crisi delle banche, la crisi economica, la crisi occupazionale, o la crisi del debito pubblico, è il modello che è entrato in crisi e, come storicamente dimostrato, davanti alle crisi di sistema, le persone che detengono il potere cercano sempre, per non perdere i propri privilegi, di limitare gli spazi di partecipazione alla vita democratica. 
Sono assolutamente convinto, che in questo momento, mentre i i mass-media stanno cercando di togliere, alle persone ancora ingenuamente legate a vecchi schemi ideologici, la possibilità di capire cosa sta realmente accadendo, con la sua apparente inefficienza la politica tenta, non di contrastare, ma al contrario di accelerare i tempi della crisi.
Vogliono che arrivi ad essere, in breve tempo, drammaticamente irreversibile così da poterci togliere d'imperio, come già fatto per la sovranità monetaria, anche la sovranità popolare, modificando a piacere la Costituzione, dopo averne manomesso le garanzie previste dall'articolo 138.
Tutta questa inoperosità del governo, quindi, non è frutto di incapacità o indecisione, ma è una precisa strategia, per creare un nuovo ordine sociale che preservi i loro privilegi, privandoci delle nostre tutele democratiche.
Il PUDE è molto potente, ma noi siamo molto più numerosi e possiamo ancora fermarlo, per riuscirci dobbiamo sostenere l'unica forza che in Parlamento si oppone a questo disegno: il Movimento 5 Stelle, e i suoi cittadini portavoce.
Perché il Movimento 5 Stelle si fonda sul principio che 1 vale 1 e ha, come scopo fondamentale, la realizzazione di un sistema democratico basato sulla partecipazione attiva dei cittadini, attraverso strumenti che permettono l'esercizio della democrazia diretta.
La democrazia diretta rimette il cittadino al centro delle scelte, permette di superare i limiti che la rappresentanza espressa oggi col voto obbligatoriamente comporta e impedisce un uso arbitrario e illegittimo della delega ricevuta.
Votare, non sarà più scegliere da chi saremo comandati nei prossimi anni, ma sarà scegliere chi dovrà eseguire le decisioni prese dalla maggioranza.
Che lo si accetti o meno, l'organizzazione sociale nel nostro paese, subirà nei prossimi mesi una radicale trasformazione, ancora più profonda di quella che abbiamo visto nel recente passato, oggi possiamo ancora decidere che futuro vogliamo avere, possiamo ancora decidere a chi dare la nostra fiducia.
Io la mia scelta l'ho fatta.
Voi pensateci e se siete d'accordo con me fate circolare queste riflessioni.



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domenica 4 agosto 2013

Una comune FRODE in comune

FINALMENTE
Finalmente si è concluso il cosiddetto processo mediaset, la Corte Suprema di Cassazione ha confermato la sentenza e da oggi possiamo dire che Berlusconi è un pregiudicato per reati comuni, senza il timore di essere querelati.
Forse il giudizio non avrà altri effetti pratici, ma toglie ogni possibile giustificazione e legittimità a questo governo, nato pochi giorni prima della sentenza d'appello (fu un caso?) e sostenuto da forze politiche che hanno tradito la parola data ai propri elettori.
Le promesse di Bersani, così come quelle di Berlusconi, hanno trasformato la scorsa campagna elettorale in un surreale spettacolo, più simile alle televendite di Vanna Marchi, che a un serio dibattito politico, coi poveri elettori di PD e PdL che si sono visti consegnare un governo ben diverso da quello che si aspettavano e per il quale avevano speso il loro voto.
Come ogni spettacolo che si rispetti, anche questo ha avuto il suo ospite di eccezione, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, infatti decise di sciogliere le Camere, senza pretendere che prima fosse modificata la legge elettorale, permettendo che nascesse questo nuovo parlamento di nominati con una legge iniqua, poi giudicata incostituzionale e accettò la sua rielezione, costituzionalmente così poco ortodossa, una settimana dopo aver detto: " Non mi convinceranno a restare".

FINALMENTE POSSO PARLARE
Con la condanna definitiva di Berlusconi, si è chiusa, spero, la stagione delle mezze verità; questo individuo sprovvisto di ogni senso civico, sfruttando una legge elettorale che nessuno ha voluto cambiare, ha nominato una larga parte dei membri di questo Parlamento, scegliendo persone di assoluta affidabilità, per realizzare il suo progetto che, alla luce di questa sentenza passata in giudicato, è lecito ipotizzare non sia il bene del paese, ma il proprio tornaconto personale.
Devo ammettere che non esistono prove al riguardo e quello sopra citato è solo un parere personale, rafforzato dalla lettura di alcuni passaggi della motivazione alla sentenza, ma il solo dubbio, che possa essere vero quanto penso, dovrebbe convincere chiunque, che non esiste alcun ragionevole motivo, per continuare a tenere queste persone in Parlamento, ne tanto meno al Governo.
I partiti, oggi alleati col PdL, hanno il dovere di mostrare un minimo di etica politica e chiudere al più presto questa esperienza ambigua. Se non lo faranno, avremo la prova certa, a mio modo di vedere, che sono stati per tutti questi anni complici del delinquente.

FINALMENTE POSSO PARLARE DI POLITICA
Ora, il passaggio obbligato dal buon senso, esaurita l'esperienza delle larghe intese, potrà essere solo quello di affidare al Movimento 5 Stelle (primo soggetto politico alle scorse elezioni) l'incarico di formare un nuovo governo. In questo modo sarà richiesto, a tutti i Deputati e i Senatori, che fino ad oggi, senza farsi domande, hanno solo acriticamente pigiato bottoni, di fare il loro mestiere e prendersi personalmente la responsabilità di approvare o respingere le cose proposte, valutando con la propria coscienza.
Contestualmente si dovrà abrogare d'imperio la legge elettorale vigente (se è incostituzionale, ci si deve comportare come se non fosse mai esistita, credo) e ripristinare il precedente sistema elettorale, di modo che, se la soluzione Governo a 5 stelle non avesse sbocchi pratici, si possano serenamente sciogliere le camere, per indire nuove e costituzionalmente più regolari elezioni.
Non voglio più, essere governato da persone nominate da un pregiudicato di dubbia fedeltà alle istituzioni, che guarda caso pone come urgenza per il paese la riforma della Giustizia e la modifica della Costituzione nel suo articolo 138, che ne tutela integrità e condivise modifiche. 
So di non essere il solo!


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