domenica 29 settembre 2013

una comune VOGLIA in comune

Noi siamo Popolo Sovrano !
Adesso lo posso dire e ringrazio le cento e più persone che, in modi diversi, mi hanno testimoniato la loro consapevolezza, la loro determinazione e la loro voglia di assumersi la responsabilità, che questa affermazione implica.
Qualcuno ha chiesto, se i portavoce del Movimento 5 Stelle in Parlamento potessero fare qualcosa, per trasformare in legge il risultato del referendum sull'acqua, convinto che questo fosse ancora congelato. Ebbene no, non serve fare nulla, perché le norme oggetto del referendum sono già state abrogate.
Se in pratica nulla è cambiato e la situazione appare come se quel referendum non si fosse mai svolto, è perché nessuno vuole, o può, modificare il complicato corpo normativo, che ha permesso di privatizzare le vecchie aziende municipalizzate, trasformandole in multiutility quotate in borsa. Credo che basterebbe scorporare il servizio idrico da queste società private, quantificando gli sbilanci economici per i soggetti coinvolti e trovando le forme per compensarli.
Ora, gli amministratori pubblici anziché darsi da fare per ricominciare a gestire la distribuzione dell'acqua, prendono tempo, affermando di aspettare che tutta questa materia sia riorganizzata da un regolamento nazionale, il Governo tace in Parlamento nessuno si pronuncia e questo silenzio genera l'equivoco che l'esito referendario non sia ancora legge.
In realtà, credo che tutti, Sindaci, Parlamentari, Governo e azionisti delle multiutility avessero pianificato di far passare un po di tempo, distogliere l'attenzione da questa cosa, riformulare la legge in modo da rendere inefficace il risultato del referendum e poter lasciare tutto più o meno come prima.

Noi popolo sovrano glielo abbiamo impedito !
Si, noi grazie alla determinazione, al coraggio e all'attenzione dei nostri portavoce alla Camera dei Deputati e al Senato glielo abbiamo impedito, così come gli abbiamo impedito tante altre cose, rimaste nei proclami incompiuti del governo più inutile della storia repubblicana.
Grazie, continuate così e non mollate.
Continuate così e non mollate specialmente adesso, che con le dimissioni dei ministri in quota PdL al Governo Letta, è ricominciata la commedia dei finti nemici, penosa sceneggiata messa in piedi per rianimare un elettorato residuo in via d'estinzione.
Perché il PD(-L) è obbligato fra qualche giorno a votare la decadenza di Berlusconi; con il congresso alle porte e una base frustrata, non ha altra scelta. Ora però l'aumento dell'IVA annunciata da Letta, permette al PDL di lasciare il Governo, non a causa dell'ostilità degli alleati verso il suo leader, ma con la giustificazione ben comprensibile dai propri elettori, di essere contrario all'aumento delle tasse.
Il Governo cade, perché incapace di realizzare quelle riforme per cui era stato nominato, ma in questo modo i suoi sostenitori cercano un modo per salvare la faccia.
Sono convinto, che quando il Presidente della Repubblica sciolse le camere, ci fosse nel PUDE (Partito Unico dell'Euro) l'idea di far completare l'opera, iniziata dal Governo Monti, a un nuovo Governo, espressione di un Parlamento appena eletto e pienamente legittimato (secondo i loro bizzarri canoni), questo non è stato possibile perché noi, popolo sovrano, abbiamo dato quasi  nove milioni di voti al Movimento 5 Stelle e i nostri portavoce, finora, hanno mantenuto la parola data.

Noi popolo sovrano oggi vogliamo la parola !
Ora che le larghe intese si sono ristrette, il Presidente della Repubblica deve prendere atto che il Parlamento non ha la possibilità di esprimere un'altra maggioranza e deve sciogliere le camere.
Deve ridare la parola ai cittadini e, nonostante questo disperato tentativo di PDL e PD(-L) per salvaguardare un minimo di credibilità, nonostante una legge elettorale assurda, sono sicuro che il Movimento 5 Stelle potrà ottenere i voti necessari ad avere la maggioranza in Parlamento per realizzare il proprio programma e poter sostenere un Governo.
A onor del vero devo ammettere, che al momento è possibile anche un'altra eventualità, ci potrebbero infatti essere alcuni portavoce eletti al Senato, che tradendo la fiducia ricevuta, decidano di sostenere un nuovo governo espressione del PUDE.
Ebbene, sappiano che questo è un momento storico cruciale, la loro decisione determinerà il nostro futuro per molti anni a venire e la loro scelta li farà ricordare come i protagonisti di un cambiamento epocale, o i soli colpevoli della definitiva disgregazione del paese.
Che nessun eletto come nostro portavoce in Senato si presti all'infamia di sostenere un eventuale Governo PUDE bis, impedendoci di andare alle urne e ottenere il consenso necessario a esprimere un Governo a 5 stelle.
Gli avversari, se leali, si rispettano i traditori mai!

Noi popolo sovrano oggi vogliamo governare !








sabato 21 settembre 2013

una comune SVOLTA in comune

Costituzione della loro Repubblica Italiana
Art. 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Il 12/13 giugno 2011 dopo 16 anni (l'ultima volta era stato nel 1995) in un Referendum di iniziativa popolare tutte le proposte raggiungono il quorum (55%) e realizzano l'obbiettivo voluto dai promotori.
Il popolo sovrano ha deciso!
L'acqua è un bene primario, deve essere gestito da strutture pubbliche e non può essere fonte di guadagno per i gestori del servizio di distribuzione.
Sul nostro territorio non si possono costruire centrali nucleari.
Non può esistere un legittimo impedimento che giustifichi la mancata presentazione e conseguente richiesta di rinvio, in un processo per i membri del governo.
Io, popolo sovrano, pretendo che oggi, dopo più di due anni, la mia volontà sia rispettata, e il Parlamento tramuti immediatamente in legge questa espressione della mia sovranità, esercitata nelle forme e nei limiti della Costituzione.

OGGI
21 SETTEMBRE 2013
PRESO ATTO DELLA GRAVE INADEMPIENZA

Io, popolo sovrano, dichiaro oggi questo Parlamento incostituzionale, senza la legittimità necessaria a promulgare alcun tipo di legge ordinaria, o costituzionale, e assolutamente privo dell'autorità per sostenere un governo, o ratificare accordi internazionali, perché la sua ostinata determinazione nel negarmi il riconoscimento della mia espressione di sovranità lo pone di fatto fuori legge.
Io, popolo sovrano, diffido ogni stato estero, organismo internazionale, o ente commerciale, dallo stipulare accordi, contratti e convenzioni con l'attuale governo sostenuto da questo Parlamento, perché non espressione del popolo italiano.
Io, popolo sovrano, accuso il Presidente della Repubblica di attentato alla Costituzione, perché complice col suo silenzio, dello spregio dimostrato da questo parlamento nei confronti del primo articolo della nostra carta costituzionale, base etica e morale della stessa.
Io, popolo sovrano, ordino l'immediata decadenza di tutti i membri nominati da questo parlamento esistente fuori legge e da questo Presidente sotto accusa, in ogni organo costituzionale, in ogni carica parlamentare e in ogni funzione amministrativa, perché palese emanazione di un potere illegittimo.

Io, Luca Rossi, non sono il popolo sovrano e so bene che queste grida resteranno inascoltate se espresse da un singolo cittadino, ma se uniamo le nostre voci e tutti insieme gridiamo che il popolo è sovrano, allora ci dovranno ascoltare, dovranno prendere atto della nostra volontà, comportarsi di conseguenza, o subirne le conseguenze.
Oggi, 21 settembre 20013, finalmente l'autunno è arrivato, diamo una svolta alla nostra attività, cominciamo a pretendere che ci sia restituito ciò che è nostro.
Per questo chiedo gentilmente a chi ha avuto la pazienza di leggermi, di lasciare qui sotto, nei commenti, la frase "popolo sovrano", perché la sovranità appartiene al popolo, dimostriamo che il popolo ha deciso di riprendersela!

venerdì 13 settembre 2013

una comune CERTEZZA in comune


BRAVI RAGAZZI GRAZIE
Lo dico subito a scanso di equivoci, a me il gesto di salire sul tetto di Montecitorio ed esporre lo striscione con la scritta LA COSTITUZIONE E' DI TUTTI è piaciuto molto; lo dico perché ho trovato anche giudizi negativi sull'opportunità di questa iniziativa e tante perplessità sulla sua effettiva efficacia pratica.
Certo, chi si aspettava che quotidiani e televisioni dessero spazio a un atto tanto eclatante è rimasto deluso, per un giorno intero non ne hanno proprio parlato, poi hanno trovato molto più spazio le stupide battute di un utile idiota e le pretestuose polemiche sui costi, che non le voci a spiegazione della protesta e questo può aver indotto qualcuno a pensare, che sia stato inutile, che abbiano fallito. Chiaro quindi, che le critiche e le perplessità non sono per il gesto in sé, ma per il mancato effetto mediatico di quel gesto; nascono dalla convinzione, che ci possa essere un qualcosa, che ci permetta avere visibilità sui mezzi d'informazione.
Non è così.
Non parlano delle nostre proposte per scelta, non lo faranno mai, se non per trasformare voci che si confrontano in presunte polemiche, perchè i mezzi di informazione sono l'altra faccia del PUDE (Partito Unico Dell'Euro), senza questi mezzi di informazione non ci sarebbe questa situazione politica. Questo è un dato di fatto e non ci sarà nessuna iniziativa del Movimento 5 Stelle che la potrà cambiare.
Quando abbiamo rifiutato di appoggiare il governo Bersani, hanno capito che non eravamo li a pretendere il nostro posto a tavola, si sono accorti che facevamo sul serio, che avevamo veramente intenzione di mandarli tutti a casa e hanno deciso di comportarsi, come se non esistessimo.
I nostri portavoce, all'interno del Parlamento, vivono la quotidiana frustrazione di non veder considerata nessuna delle loro proposte, neppure la più banale e condivisibile; a noi tocca sopportare questo surreale silenzio mediatico, smettiamola di illuderci che la situazione possa cambiare e diamoci da fare!
DIAMOCI DA FARE
Facciamoci vedere, superiamo questo isolamento istituzionale e mediatico con la forza unica della nostra presenza tra la gente, dimostriamo di esistere anche fuori dal web e avremo cancellato il primo di tanti equivoci.
Io, poi, quando riesco a non arrabbiarmi e trovo persone ragionevoli, cerco di portare il confronto sui principi di fondo, perchè sono convinto che su questi, quasi tutti sono d'accordo.
Prendo spesso come esempio il referendum sull'acqua del 2011, sono passati più di due anni, un tempo ragionevole anche per il parlamento italiano, eppure quella volontà espressa da noi cittadini non è ancora diventata legge, nessun organo di informazione ne parla, nessun politico la ritiene una priorità, quantomeno morale, metto questo in confronto con tutte le leggi fatte in questi stessi due anni perché ce lo chiedeva l'Europa e mi viene facile dimostrare come tutti i governi, di destra e di sinistra, tecnici e dalla larghe intese, sempre con l'avvallo del quirinale e con l'indispensabile complicità dei mezzi di informazione, abbiano agito come se la sovranità sull'Italia non fosse più del popolo italiano, come dice la Costituzione, ma dell'Unione Europea.
Le persone non sono stupide e mi accorgo che poi, anche quando si arrabbiano, hanno capito bene la situazione. E allora giù a spiegare che il sistema rappresentativo è fallito e bisogna attuare la democrazia diretta dove uno vale uno, che nessuno può essere lasciato indietro e deve esserci un equilibrio tra pensioni e retribuzioni minime e massime, che le piccole imprese vanno tutelate perché sono loro che creano posti di lavoro e tutto il resto; senza la pretesa che mi diano ragione subito, ma con la certezza di essermi fatto capire.
VINCIAMO NOI
Siamo più di 8 milioni e 1/2, che a febbraio abbiamo chiesto un paese a cinque stelle, molti di noi allora non sapevano neppure il significato preciso delle 5 stelle, ma non fu un voto di protesta, fu un voto di coscienza.
Io, con quel voto, decisi di sostenere il cambiamento, di fare tutto ciò che potevo per trasformare questa situazione partendo da me stesso. Se da qui alle prossime elezioni ognuno di noi riesce a risvegliare questa consapevolezza in un'altra persona, solo un'altra persona ciascuno, non ce la possono fare, vinciamo noi!

#vinciamonoi

#giùlemanidallacostituzione

#il138dopoditutto

venerdì 6 settembre 2013

una comune FORZA in comune

COSTITUTION DAY
Questo fine settimana (6/7/8 settembre) il Movimento 5 Stelle ha deciso di organizzare, in tutte le piazze d'Italia, dei punti d'incontro coi cittadini, per poterli informare su come il PUDE (Partito Unico Dell'Euro) ha intenzione di cambiare la costituzione.
Non si tratta di inserire un nuovo articolo, o modificarne uno esistente per adeguarla a nuove esigenze di un paese in evoluzione. 
Questa maggioranza ha deciso di cambiare l'art. 138, il più delicato e importante sotto l'aspetto formale, perché stabilisce il complicato percorso, che una legge di riforma costituzionale deve affrontare, prima di essere promulgata.

NESSUNO NE PARLA COSI' ABBIAMO DECISO DI FARLO NOI ! 
Perché il fatto che vogliano semplificare una norma, voluta appositamente complicata dai padri costituenti, per garantire, al di la dei limiti della democrazia rappresentativa, che ogni modifica alla Carta Costituzionale fosse fatta col consenso della maggioranza dei cittadini, fa nascere il sospetto, che il consenso dei cittadini a queste persone, oggi, faccia paura.
Se pensiamo poi, che la discussione di questo argomento non nasce in parlamento, ma vi giunge come proposta del governo, elaborata da un ristretto numero di persone, senza alcun rappresentante del soggetto politico più votato alle scorse elezioni esclusiva espressione dei cittadini, il Movimento 5 Stelle, allora il sospetto si rafforza e diventa insopprimibile, l'esigenza di mettere al corrente quante più persone possibili, su ciò che sta accadendo. 
Sfruttiamo questa occasione, usiamo questo fine settimana per parlare con la gente, non solo nei punti informativi, ma anche tra gli amici, in famiglia, ovunque.


ADESSO TOCCA A NOI !
Adesso tocca a noi, dobbiamo crescere e dobbiamo farlo in fretta, perchè quando proveranno a cambiare la Costituzione, quando proveranno a liberarsi dai vincoli imposti dell'articolo 138, dovremo essere molto, molto numerosi per impedirlo.
Non abbiamo tempo che la delusione maturi, o che le coscienze si risveglino, siamo noi che dobbiamo andare incontro alle persone e prendendo spunto da ogni cosa spiegare con serena fermezza la situazione che stiamo vivendo e convincerli a unirsi a noi per trasformare l'Italia.
Non esistono formule magiche per farci ascoltare, davanti ad ogni persona dobbiamo trovare gli argomenti giusti per motivarla a compiere lo sforzo di capire, ma più di ogni altra cosa è importante trasmettere l'energia positiva, che nasce dalla nostra sincerità e dalla nostra fiducia.
Sincerità e fiducia nel cambiamento sono la chiave per essere ascoltati, e l'entusiasmo che ne deriva darà più forza alle nostre parole, perchè la forza delle nostre parole è la sola forza che vogliamo usare. 
Siamo cittadini liberi, vogliamo riprenderci il ruolo che la costituzione ci affida, vogliamo farlo senza violenza e quando pensiamo di essere vittime di un sopruso, non cediamo allo sconforto, non sprechiamo inutili energie per lamentarci, ma proviamo a trasformare la rabbia in determinazione e usiamo quella determinazione per parlare con la gente e allargare in questo modo il cerchio di persone consapevoli che ognuno di noi vale uno e non possiamo lasciare indietro nessuno. 

QUESTA E' LA NOSTRA FORZA !


#vinciamonoi

#giùlemanidallacostituzione

#il138dopoditutto

domenica 1 settembre 2013

una comune PREGHIERA in comune

Si dimetta Presidente, si dimetta subito, prima che qualcuno cominci seriamente a dubitare della sua integrità, arrivando a pensare che lei sia affetto da quella particolare sindrome denominata delirio di onnipotenza.
La carica che ricopre, la più alta del nostro ordinamento repubblicano, doveva essere, nelle intenzioni dei padri costituenti, quella di garante, affinché la vita democratica si svolgesse sempre nel rispetto della volontà popolare e nei limiti dettati dalla Costituzione.
Si dimetta Presidente, perché in questi ultimi 2 anni, mai mi ha dato l'impressione di esercitare il suo compito nel rispetto di quella volontà dei padri costituenti e sempre più spesso le sue azioni sembrano dettate, più dall'intenzione di cambiare la Costituzione, che dall'impegno di tutelarla.
Anche in questi giorni, con la nomina di quattro nuovi senatori a vita, ci da un'altra inequivocabile prova delle sua incapacità di capire la volontà degli italiani, perché mi creda Presidente, di questi nuovi senatori a vita nessuno sentiva il bisogno e contribuisce a tenere viva l'impressione che lei stia veramente operando per stravolgere la Costituzione, perché vede, i voti di questi nuovi senatori a vita potrebbero essere determinanti, per sostenere in Senato la maggioranza che vorrebbe cambiare la nostra Carta Costituzionale, quella che lei ha giurato di difendere e se ciò dovesse accadere, sarebbe un vero e proprio abuso, una grave ingerenza nel corretto svolgimento della vita democratica, già così incerto per colpa di quella legge elettorale, probabilmente incostituzionale, che lei ha lasciato fosse usata per ben tre volte.
Si dimetta Presidente, perché lei non è re Giorgio, come la definisce Beppe Grillo sul suo blog, lei è il Presidente della Repubblica Italiana e se non riesce ad accorgersi di queste cose ricopre il suo ruolo senza nessuna consapevolezza di quella  che è la sua funzione istituzionale.
Si dimetta Presidente, perché tra le tante cose che ha voluto fare in questi anni, non tutte giuste, non sempre opportune, mai una volta si e preso il disturbo di sollecitare il Parlamento a promulgare una legge che recepisse la volontà degli italiani espressa col referendum del giugno 2011, che sia per dimenticanza, o per scelta, così facendo lei sta mancando al suo compito fondamentale di garantire la sovranità popolare. Vede Presidente, questo ritardo nel recepire e trasformare in legge il risultato del referendum sull'acqua è una cosa gravissima, non solo perché l'acqua è l'unico elemento fondamentale a ogni forma di vita su questo pianeta e gli italiani hanno deciso che deve essere di tutti, gestita da enti pubblici e non da società private, ma soprattutto, perché ci dimostra come, nella sua visione, la sovranità del paese non spetta al popolo italiano, il cui volere e ignorato da oltre due anni, ma all'Unione Europea, le cui direttive vengono puntualmente recepite anche oltre le specifiche richieste (non c'era obbligo di inserire il pareggio di bilancio in Costituzione, come lei ha lasciato fare).
Si dimetta Presidente, perché il prossimo fine settimana nelle piazze di tutta Italia, il Movimento 5 Stelle e tutti i cittadini liberi manifesteranno a tutela della Costituzione, un gesto pacifico per testimoniare che ci siamo svegliati, non siamo più disposti a sopportare questi situazioni equivoche e abbiamo deciso di impegnarci per migliorare il nostro paese.
Si dimetta Presidente, lo faccia subito, ci resterà il ricordo della sua dignitosa ammissione di umana incapacità, un fiero gesto di riscatto, che allontana le ombre del sospetto di complicità, con un reo condannato per frode ai danni del fisco, che è stato capo del Governo per buona parte della sua presidenza e ha fatto di tutto,  perché lei, primo nella storia, fosse rieletto.
Si dimetta Presidente, la prego lo faccia, grazie.

#lautunnoèvicino

#giùlemanidallacostituzione

#il138dopoditutto