sabato 29 giugno 2013

Un comune GRIDO in comune


GRILLO UCCIDI L'AVVOCATO! (in senso metaforico) 
Questa frase, mi e' balenata in testa martedì, leggendo sul blog di Beppe Grillo il post "Le regole del M5S".
Non entro nel merito della vicenda, mi rendo conto di quanto sia difficile  gestire certe situazioni, di quanta fatica e spesso anche sofferenza ci sia dietro certe decisioni, ma sulla forma si, sulla forma  mi sento in dovere di dire, che non l'ho trovata per niente appropriata!
Quella nota non può averla scritta Grillo, leggo il blog da anni, conosco il suo stile, il sarcasmo, l'ironia, la rabbia e l'amarezza che mette nei post, la sua passione e l'umanità che ne deriva sono inconfondibili, ma in quelle poche righe non c'erano. 
Al contrario in quel post c'era il tono freddo e distaccato del linguaggio forense, la pignola affermazione di un principio già noto, tipico di una diffida legale, l'inutile spiegazione a corollario finale come usano fare spesso gli avvocati nelle loro citazioni. 
Non e' la prima volta che succede, avevo provato la stessa imbarazzante sensazione leggendo le 4 righe in calce al post "Quando uno vale niente ", un pezzo intenso, vero, pieno di dolore, nel quale si respirava la rabbia che nasce dall'impotenza di fronte a una situazione insanabile. 
Ebbene, quelle 4 righe aggiunte in fondo me ne hanno stravolto il senso, lasciandomi solo le idee confuse, l'impressione  di non averci capito niente.

GRILLO UCCIDI L'AVVOCATO! (in senso metaforico), non permettere a un azzeccagarbugli qualunque di intrufolarsi nel tuo blog e trattare in maniera così distaccata le persone che ti seguono e si fidano di te, molto meglio e sicuramente più tuo, un caloroso e liberatorio VAFFANCULO!

GRILLO UCCIDI L'AVVOCATO! (in senso metaforico) e fallo al più presto.
Questa non vuole essere una sterile polemica, ne tanto meno una critica pretestuosa, ma semplicemente l'invito di lasciare agli altri il linguaggio formale.
Noi siano il Movimento 5 Stelle, tu l'hai fatto nascere e 9 milioni di italiani hanno deciso di seguirti, mi rendo conto che è un impegno gravoso, ma anche quando la situazione è delicata vorrei sentirti parlare col cuore come hai sempre fatto, perché mi piaci così.

sabato 22 giugno 2013

Una comune DEMOCRAZIA in comune

Si è finalmente conclusa la vicenda della portavoce al senato Adele Gambaro: la rete ha decretato l'espulsione, non esprimo alcun parere in merito, ma spero che situazioni del genere non si presentino più.
Alcuni numeri della faccenda però credo sia giusto evidenziarli: sono registrati al sito del movimento, con documento di identità accettato e per questo hanno diritto di esprimersi 48.292 persone, sull'espulsione della signora Gambaro si sono espressi in 19.790 (40%), erano favorevoli all'espulsione 13.029 (26% degli aventi diritto), contrari 6.761 (14% degli aventi diritto).
Ora appare chiaro che di tutta sta vicenda poco interessava alla maggior parte degli attivisti e immagino interessasse ancora meno ai simpatizzanti o ai cittadini che hanno votato il movimento 5 stelle.
Personalmente ho avuto la fastidiosa impressione che il ricorso alla rete, deciso dai gruppi di camera e senato, per chiudere questa storia, fosse solo una formalità e visto lo scarso interesse degli attivisti, deduco che la stessa impressione sia stata comune a molti.
Voi che siete in parlamento avete deciso di non farvi chiamare onorevoli o senatori, ma cittadini, perché vi siete sentiti investiti del ruolo di portavoce nelle istituzioni di tutti quegli italiani che hanno votato movimento 5 stelle, lavorate duramente per strutturare le proposte del nostro programma e per imparare a muovervi in quell'ambiente per noi nuovo, di questo ve ne do atto, ma, scusatemi se ve lo ricordo, siete l'avanguardia di un movimento che ha per fondamento la democrazia diretta, 1 vale 1, ogni volta che non trovate una soluzione condivisa in tempi brevi, avete il dovere di consultare la reteLa rete doveva esprimersi sulla cittadina Adele Gambaro subito dopo che è diventato un caso, avreste guadagnato tempo e risparmiato discussioni.
Siete esecutori di una volontà collettiva, la vostra intelligenza e le vostre capacità devono essere usate per trovare la maniera pratica di realizzarla, non potete esaurire la vostra energia nel cercare una mediazione tra le vostre diverse sensibilità. La rete è la vostra forza, milioni di italiani vi hanno mandato lì votando movimento 5 stelle e sono pronti a sostenervi e aiutarvi attraverso il WEB, dovete usarla, non potete permettervi di perdere tempo né mettere a repentaglio il rispetto e l'unità all'interno del gruppo, perciò quando prendere una decisione diventa un problema, quando fare una scelta determina tensioni eccessive, avete il dovere di consultare la rete.
Questo interscambio tra eletti ed elettori sullo stesso piano, in cui le scelte spettano a tutti, mentre ai portavoce è delegato il compito di trovare i modi per realizzarle, deve essere sempre più frequente fino a diventare un automatismo comportamentale.
La democrazia diretta è il modello politico alla base del movimento, adesso dobbiamo metterlo in pratica e per farlo serve un punto d'incontro che la renda possibile.
Serve un portale che ci permetta di sapere costantemente gli argomenti discussi in aula, nelle commissioni, nelle riunioni di gruppo, nel quale ci sia data la possibilità di esprimere un voto che sarà poi vincolante per i portavoce che dovranno materialmente farlo; un portale che riporti gli esiti di tutti i provvedimenti votati; un portale che ci dica cosa stanno facendo i nostri portavoce, dove siano descritti tutti gli aspetti della loro vita parlamentare, dagli interventi agli scontrini che verranno loro rimborsati, una sorta di diario (solo così la prossima volta che si dovrà esprimere un giudizio su uno di loro lo si potrà fare in modo cosciente); un portale con la possibilità di postare segnalazioni e richieste con la certezza di ottenere risposta.
Bisogna che l'accesso a tutto questo sia reso possibile al maggior numero di persone, si potrebbero fare dei banchetti dedicati alla registrazione (con verifica dei documenti) e alla spiegazione di come muovere i primi passi, perché meno di 50.000 persone (su quasi 9 milioni di elettori) non sono la rete.
Le competenze per progettarlo e programmarlo non mancano, il denaro necessario alla sua realizzazione deve essere trovato (si potrebbe usare l'eccedenza tra la  diaria corrisposta a ciascun portavoce e quanto effettivamente trattenuto).
La nostra crescita e la nostra credibilità oggi si basa sulla capacità di realizzare questo luogo virtuale dove i cittadini si incontrano, decidono, scelgono e sulla capacità di trasformare tutto questo in un efficace azione politica.
Beppe devi farlo, lo hai sempre detto 1 vale 1, cominciamo a metterlo in pratica, io mi fido di te.

martedì 11 giugno 2013

Un comune SPRECO in Comune

Finalmente Italo può partire, sabato 8 giugno, a Reggio Emilia è stata inaugurata la stazione mediopadana della TAV; un nome altisonante per quella che in fondo si può definire una pensilina dal design avveniristico costata quasi 100 milioni di euro. Da qui si potrà arrivare a Roma in 2 ore e 20 minuti, a Rimini in 1 ora e 20 minuti, o a Milano in 45 minuti come annunciano i cartelli che ricoprono la città in questi giorni.
Ora a quanti di voi interessa?
A quanti di voi servirà la stazione della TAV, quanti di voi useranno questo mezzo?
Non sono contrario per principio alle grandi opere (chissà perché una grande opera deve per forza essere in cemento), non mi scandalizzo delle presunte infiltrazioni mafiose negli appalti denunciate dai giornali locali, ne mi stupiscono le deficienze strutturali (piove dentro e gli ascensori non funzionano tanto per cominciare) eppure il risalto che si è voluto dare a questo evento mi provoca una irritazione insopprimibile.
Il solo pensiero che mi viene è: quanto costerà la gestione corrente, a totale carico del comune e la manutenzione di quest'opera tanto bella quanto inutile, sempre in carico al comune?
La TAV non è solo i 18 metri scavati in un anno in val Susa, dove i sindaci per fortuna sono i primi a sostenere la protesta, ma anche queste inutili megastrutture che, decise lontano dal territorio e dai cittadini, obbligano le amministrazioni ad accollarsi oneri che sottraggono risorse per altri servizi indispensabili alla cittadinanza.
Ripeto quindi: a quanti di voi servirà la stazione della TAV, quanti di voi useranno questo mezzo?
La politica è gestione di risorse comuni per il benessere dei cittadini, è fare quelle cose che permettono il maggior equilibrio possibile nella società, è in buona sostanza scegliere, sulla base della propria coscienza e dei propri principi, cosa fare per far crescere una comunità locale, o nazionale che sia.
Quando il prossimo settembre ci verrà detto che non ci sono fondi per attrezzare un trasporto scolastico decente e a un costo contenuto, o mancheranno posti nelle scuole materne e nei centri per anziani, quando non saranno attivate sufficienti classi a tempo lungo nella scuola primaria, o verranno sospesi alcuni servizi di aiuto e sostegno ai cittadini, ricordiamoci di Italo e di quanto ci costa.
Ricordiamoci bene di chi, in un momento come questo dove le pubbliche amministrazioni non hanno fondi per i servizi essenziali, CONTINUA A BUTTARE SOLDI IN UN BUCO NERO COME LA TAV, e di chi anziché pensare ai bisogni dei propri cittadini si assume l'onere di mantenere una struttura inutile alla città.
Sicuramente quei soldi non avrebbero risolto il problema ma sarebbero serviti a renderlo un po più piccolo!

sabato 1 giugno 2013

Un comune DUALISMO in comune



Aspettiamo i ballottaggi e vedremo chi riuscirà a far eleggere sindaco il proprio candidato: dopo,  troveremo come lunedì scorso, giornali e televisioni pieni di dichiarazioni trionfali in un clima festoso da scampato pericolo e tutto sarà come prima.

Tutto come prima ?
La gente non va a votare, non si riconosce più nei partiti esistenti, si astiene!
La democrazia rappresentativa è quasi morta (lo sarà quando ad astenersi sarà più del 50 % degli aventi diritto).
Possiamo anche dilungarci su come e perché si è arrivati a questa situazione, tanto non servirebbe a nulla guardarsi indietro.
Il punto è che i 2 schieramenti in campo (incontro amichevole, ovvio), oramai raccolgono consensi alle elezioni non per le loro proposte, ma solo per la pressione che i legami economici allacciati in tanti anni riescono a far valere; chi non ha nulla da guadagnare, uno stipendio, una buona pensione, una consulenza, un appalto o altro non va a votare.
A febbraio il MOVIMENTO 5 STELLE ha rappresentato, per buona parte dei cittadini la speranza che un cambiamento sia possibile, che possa esserci qualcosa di nuovo. Alcuni, forse in cuor loro si aspettavano di essere vendicati, altri forse speravano che di fronte a certe provocazioni si rispondesse anche con la rissa, ma così non è stato, il Movimento 5 Stelle ha deciso di combattere questo stato di cose in parlamento con le armi della democrazia e la delusione per la lentezza di questo processo, insieme alle preoccupazioni quotidiane ha fatto il resto.
Ecco perché in tanti non sono andati a votare.
Eppure la situazione dovrebbe essere ormai chiara a tutti, la contesa è tra NOI e LORO. 
Noi che arriviamo alla sera con la faccia stanca per il lavoro e loro con le facce riposate nei talk show.
Noi con l'espressione perennemente preoccupata perché non sappiamo come arrivare a fine mese e loro con la faccia serena e rassicurante (più serena e rassicurante è la faccia, più dobbiamo stare attenti).
Noi coi ticket da pagare per visite fra un anno e loro con una previdenza integrativa a nostre spese.
Noi in pensione dopo morti e solo se hai lavorato più di 40 anni, loro molto prima e bastano 5 anni.
Noi col bollo, l'assicurazione, la benzina più cara d'europa e loro con l'auto blu pagata da noi.
Noi che paghiamo le tasse e loro che con le nostre tasse ci giocano (alla guerra comprando costosissimi aerei, ai lego facendo progetti per ponti o gallerie inutili).
Noi che andammo a votare e dicemmo che loro non potevano prendersi i nostri soldi e loro che quei soldi invece se li sono sempre presi ugualmente.
Noi che andammo a votare e dicemmo che l'acqua è un bene di tutti e loro che continuano a usarla per averne un guadagno.
NOI e LORO si potrebbe andare avanti per ore, forse giorni, ma sarebbe un inutile lamento senza risultato.
Dobbiamo invece ricominciare con forza a evidenziare questi contrasti con tutti quelli che ci stanno intorno, tessere una rete tra le persone che conosciamo, convincerli dell'efficacia dell'idea di rinnovamento proposta dal Movimento 5 Stelle e coinvolgerle in questa nuova proposta; solo così possiamo essere certi che la prossima volta, di nuovo come a febbraio, in tanti ANDRANNO A VOTARE E VOTERANNO MOVIMENTO 5 STELLE.