martedì 11 giugno 2013

Un comune SPRECO in Comune

Finalmente Italo può partire, sabato 8 giugno, a Reggio Emilia è stata inaugurata la stazione mediopadana della TAV; un nome altisonante per quella che in fondo si può definire una pensilina dal design avveniristico costata quasi 100 milioni di euro. Da qui si potrà arrivare a Roma in 2 ore e 20 minuti, a Rimini in 1 ora e 20 minuti, o a Milano in 45 minuti come annunciano i cartelli che ricoprono la città in questi giorni.
Ora a quanti di voi interessa?
A quanti di voi servirà la stazione della TAV, quanti di voi useranno questo mezzo?
Non sono contrario per principio alle grandi opere (chissà perché una grande opera deve per forza essere in cemento), non mi scandalizzo delle presunte infiltrazioni mafiose negli appalti denunciate dai giornali locali, ne mi stupiscono le deficienze strutturali (piove dentro e gli ascensori non funzionano tanto per cominciare) eppure il risalto che si è voluto dare a questo evento mi provoca una irritazione insopprimibile.
Il solo pensiero che mi viene è: quanto costerà la gestione corrente, a totale carico del comune e la manutenzione di quest'opera tanto bella quanto inutile, sempre in carico al comune?
La TAV non è solo i 18 metri scavati in un anno in val Susa, dove i sindaci per fortuna sono i primi a sostenere la protesta, ma anche queste inutili megastrutture che, decise lontano dal territorio e dai cittadini, obbligano le amministrazioni ad accollarsi oneri che sottraggono risorse per altri servizi indispensabili alla cittadinanza.
Ripeto quindi: a quanti di voi servirà la stazione della TAV, quanti di voi useranno questo mezzo?
La politica è gestione di risorse comuni per il benessere dei cittadini, è fare quelle cose che permettono il maggior equilibrio possibile nella società, è in buona sostanza scegliere, sulla base della propria coscienza e dei propri principi, cosa fare per far crescere una comunità locale, o nazionale che sia.
Quando il prossimo settembre ci verrà detto che non ci sono fondi per attrezzare un trasporto scolastico decente e a un costo contenuto, o mancheranno posti nelle scuole materne e nei centri per anziani, quando non saranno attivate sufficienti classi a tempo lungo nella scuola primaria, o verranno sospesi alcuni servizi di aiuto e sostegno ai cittadini, ricordiamoci di Italo e di quanto ci costa.
Ricordiamoci bene di chi, in un momento come questo dove le pubbliche amministrazioni non hanno fondi per i servizi essenziali, CONTINUA A BUTTARE SOLDI IN UN BUCO NERO COME LA TAV, e di chi anziché pensare ai bisogni dei propri cittadini si assume l'onere di mantenere una struttura inutile alla città.
Sicuramente quei soldi non avrebbero risolto il problema ma sarebbero serviti a renderlo un po più piccolo!

2 commenti:

  1. Io invece caro Luca sono contraria alle grandi opere, quando non si sono neanche fatte quelle piccole! In un'Italia in cui mancano o sono carenti servizi e infrastrutture basilari come ospedali, scuole e asili, mi indigno e mi sconvolgo di fronte a tanto spreco di energie e di denaro pubblico. Ma ai cittadini è stato chiesto un parere? Ai cittadini è stato domandato se preferivano la messa in sicurezza delle scuole materne cittadine o il treno super veloce? Ai cittadini è stato chiesto se preferiscono la costruzione di un nuovo ospedale o un foro nella montagna della Valsusa dopo aver espropriato i terreni dei cittadini? Non credo....ma se mai lo chiedessero a me, la mia risposta sarebbe NO!LE GRANDI OPERE NO!
    scusa l'intrusione nel tuo blog....con affetto marziamela

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  2. Grazie del tuo commento e posso garantirti che anche io DICO NO a queste opere che grandi sono solo nei costi e nei disagi che provocano.
    Però uno stato ha la responsabilità di fare cose nell'interesse dei cittadini, se realizza una connessione internet gratuita per tutti e in tutta Italia, per me è una grande opera, se realizza un piano nazionale di messa in sicurezza delle scuole (la maggior parte ne ha bisogno) per me è una grande opera, se mette a punto e realizza un piano energetico nazionale, basato su fonti rinnovabili, per me è una grande opera; insomma quando dico che non sono contrario alle grandi opere intendo questo.

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