sabato 22 giugno 2013

Una comune DEMOCRAZIA in comune

Si è finalmente conclusa la vicenda della portavoce al senato Adele Gambaro: la rete ha decretato l'espulsione, non esprimo alcun parere in merito, ma spero che situazioni del genere non si presentino più.
Alcuni numeri della faccenda però credo sia giusto evidenziarli: sono registrati al sito del movimento, con documento di identità accettato e per questo hanno diritto di esprimersi 48.292 persone, sull'espulsione della signora Gambaro si sono espressi in 19.790 (40%), erano favorevoli all'espulsione 13.029 (26% degli aventi diritto), contrari 6.761 (14% degli aventi diritto).
Ora appare chiaro che di tutta sta vicenda poco interessava alla maggior parte degli attivisti e immagino interessasse ancora meno ai simpatizzanti o ai cittadini che hanno votato il movimento 5 stelle.
Personalmente ho avuto la fastidiosa impressione che il ricorso alla rete, deciso dai gruppi di camera e senato, per chiudere questa storia, fosse solo una formalità e visto lo scarso interesse degli attivisti, deduco che la stessa impressione sia stata comune a molti.
Voi che siete in parlamento avete deciso di non farvi chiamare onorevoli o senatori, ma cittadini, perché vi siete sentiti investiti del ruolo di portavoce nelle istituzioni di tutti quegli italiani che hanno votato movimento 5 stelle, lavorate duramente per strutturare le proposte del nostro programma e per imparare a muovervi in quell'ambiente per noi nuovo, di questo ve ne do atto, ma, scusatemi se ve lo ricordo, siete l'avanguardia di un movimento che ha per fondamento la democrazia diretta, 1 vale 1, ogni volta che non trovate una soluzione condivisa in tempi brevi, avete il dovere di consultare la reteLa rete doveva esprimersi sulla cittadina Adele Gambaro subito dopo che è diventato un caso, avreste guadagnato tempo e risparmiato discussioni.
Siete esecutori di una volontà collettiva, la vostra intelligenza e le vostre capacità devono essere usate per trovare la maniera pratica di realizzarla, non potete esaurire la vostra energia nel cercare una mediazione tra le vostre diverse sensibilità. La rete è la vostra forza, milioni di italiani vi hanno mandato lì votando movimento 5 stelle e sono pronti a sostenervi e aiutarvi attraverso il WEB, dovete usarla, non potete permettervi di perdere tempo né mettere a repentaglio il rispetto e l'unità all'interno del gruppo, perciò quando prendere una decisione diventa un problema, quando fare una scelta determina tensioni eccessive, avete il dovere di consultare la rete.
Questo interscambio tra eletti ed elettori sullo stesso piano, in cui le scelte spettano a tutti, mentre ai portavoce è delegato il compito di trovare i modi per realizzarle, deve essere sempre più frequente fino a diventare un automatismo comportamentale.
La democrazia diretta è il modello politico alla base del movimento, adesso dobbiamo metterlo in pratica e per farlo serve un punto d'incontro che la renda possibile.
Serve un portale che ci permetta di sapere costantemente gli argomenti discussi in aula, nelle commissioni, nelle riunioni di gruppo, nel quale ci sia data la possibilità di esprimere un voto che sarà poi vincolante per i portavoce che dovranno materialmente farlo; un portale che riporti gli esiti di tutti i provvedimenti votati; un portale che ci dica cosa stanno facendo i nostri portavoce, dove siano descritti tutti gli aspetti della loro vita parlamentare, dagli interventi agli scontrini che verranno loro rimborsati, una sorta di diario (solo così la prossima volta che si dovrà esprimere un giudizio su uno di loro lo si potrà fare in modo cosciente); un portale con la possibilità di postare segnalazioni e richieste con la certezza di ottenere risposta.
Bisogna che l'accesso a tutto questo sia reso possibile al maggior numero di persone, si potrebbero fare dei banchetti dedicati alla registrazione (con verifica dei documenti) e alla spiegazione di come muovere i primi passi, perché meno di 50.000 persone (su quasi 9 milioni di elettori) non sono la rete.
Le competenze per progettarlo e programmarlo non mancano, il denaro necessario alla sua realizzazione deve essere trovato (si potrebbe usare l'eccedenza tra la  diaria corrisposta a ciascun portavoce e quanto effettivamente trattenuto).
La nostra crescita e la nostra credibilità oggi si basa sulla capacità di realizzare questo luogo virtuale dove i cittadini si incontrano, decidono, scelgono e sulla capacità di trasformare tutto questo in un efficace azione politica.
Beppe devi farlo, lo hai sempre detto 1 vale 1, cominciamo a metterlo in pratica, io mi fido di te.

2 commenti:

  1. Onorevpli e senatori costituzionalmente indipendenti.mandato elettorale affranca l'eletto da ogni condizionamento.

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    1. Perfettamente d'accordo, ma accettare il mandato all'interno di un movimento che fa della democrazia diretta il proprio modo di stare nelle istituzioni, pone limiti al mandato, non giuridici, ma morali e di coerenza personale.
      Grazie.

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