sabato 10 agosto 2013

una comune SCELTA in comune

Nonostante sia passata più di una settimana dalla conferma in Cassazione della condanna a Berlusconi, niente è successo. Il fatto che questa persona, riconosciuta colpevole di aver organizzato una frode ai danni dello Stato, abbia potuto nominare un gran numero dei parlamentari che con la loro fiducia sostengono il governo, non ha prodotto alcun moto di sdegno, né tanto meno l' esclusione dell'ormai ex Cavaliere dalla vita politica Italiana.
Il PUDE (partito unico dell'euro), per mantenere in vita il suo governo, minimizza, fa finta di nulla e soprattutto rimanda, rimanda, rimanda. Insomma prosegue nel suo unico vero motivo di essere: temporeggiare.
Giornali e televisioni, intanto, continuano ad usare tutta la loro soporifera falsità per far passare il tempo, creando e divulgando notizie col doppio obbiettivo di mistificare la realtà e tenere vive le motivazioni emozionali che determinarono negli elettori le scelte di febbraio.
Non lo fanno per piaggeria, o sudditanza, i mezzi di informazione non sono al servizio del PUDE, ne sono parte integrante, perchè il PUDE non è un partito politico, ma è l'espressione di un potere, che applicando alcune semplici regole (le 10 regole per il controllo sociale le trovate nella pagina fissa qui sopra) si è impadronito del nostro stato, ripristinando un sistema medioevale di stampo feudale.
Questo metodo, usato ormai da parecchi anni, per consentire a poche persone di conservare il potere, facendo credere a tutte le altre che ciò fosse frutto della loro scelta democratica, oggi è entrato in crisi, essenzialmente per 3 motivi: maggior livello culturale dei cittadini/sudditi, possibilità di accedere attraverso la rete, ad informazioni prima tenute nascoste o manipolate, e soprattutto lo sviluppo di un sistema di economia globale, che spostando le produzioni in altri paesi, ha privato il nostro delle risorse necessarie a sopravvivere.
È fondamentale rendersi conto che quella che stiamo vivendo è una crisi strutturale della nostra organizzazione sociale, non esiste la crisi finanziaria, la crisi delle banche, la crisi economica, la crisi occupazionale, o la crisi del debito pubblico, è il modello che è entrato in crisi e, come storicamente dimostrato, davanti alle crisi di sistema, le persone che detengono il potere cercano sempre, per non perdere i propri privilegi, di limitare gli spazi di partecipazione alla vita democratica. 
Sono assolutamente convinto, che in questo momento, mentre i i mass-media stanno cercando di togliere, alle persone ancora ingenuamente legate a vecchi schemi ideologici, la possibilità di capire cosa sta realmente accadendo, con la sua apparente inefficienza la politica tenta, non di contrastare, ma al contrario di accelerare i tempi della crisi.
Vogliono che arrivi ad essere, in breve tempo, drammaticamente irreversibile così da poterci togliere d'imperio, come già fatto per la sovranità monetaria, anche la sovranità popolare, modificando a piacere la Costituzione, dopo averne manomesso le garanzie previste dall'articolo 138.
Tutta questa inoperosità del governo, quindi, non è frutto di incapacità o indecisione, ma è una precisa strategia, per creare un nuovo ordine sociale che preservi i loro privilegi, privandoci delle nostre tutele democratiche.
Il PUDE è molto potente, ma noi siamo molto più numerosi e possiamo ancora fermarlo, per riuscirci dobbiamo sostenere l'unica forza che in Parlamento si oppone a questo disegno: il Movimento 5 Stelle, e i suoi cittadini portavoce.
Perché il Movimento 5 Stelle si fonda sul principio che 1 vale 1 e ha, come scopo fondamentale, la realizzazione di un sistema democratico basato sulla partecipazione attiva dei cittadini, attraverso strumenti che permettono l'esercizio della democrazia diretta.
La democrazia diretta rimette il cittadino al centro delle scelte, permette di superare i limiti che la rappresentanza espressa oggi col voto obbligatoriamente comporta e impedisce un uso arbitrario e illegittimo della delega ricevuta.
Votare, non sarà più scegliere da chi saremo comandati nei prossimi anni, ma sarà scegliere chi dovrà eseguire le decisioni prese dalla maggioranza.
Che lo si accetti o meno, l'organizzazione sociale nel nostro paese, subirà nei prossimi mesi una radicale trasformazione, ancora più profonda di quella che abbiamo visto nel recente passato, oggi possiamo ancora decidere che futuro vogliamo avere, possiamo ancora decidere a chi dare la nostra fiducia.
Io la mia scelta l'ho fatta.
Voi pensateci e se siete d'accordo con me fate circolare queste riflessioni.



#lautunnoèvicino

#giùlemanidallacostituzione

#il138dopoditutto

Nessun commento:

Posta un commento