venerdì 16 agosto 2013

un comune SPREAD in comune

In questi giorni ho sottoscritto e aiutato a diffondere una petizione, per chiedere una legge, che stabilisca un rapporto tra gli stipendi minimi e quelli massimi (vi invito a firmare qui se ancora non lo avete fatto). Il promotore della petizione la presenta con questa semplice frase: "La creazione di uno spread sociale è la base di partenza per una società etica e civile. Solo una rete di relazioni interdipendenti, può garantire a chiunque il diritto di vivere e di esprimersi liberamente, in totale tranquillità e sicurezza. Lo spread sociale è la vera unità di misura della civiltà e del benessere di una nazione".
So che questa petizione non sarà mai presa in considerazione dal governo, o dal parlamento dove non vengono discusse nemmeno le proposte di legge di iniziativa popolare con tanto di firme raccolte, ma l'ho sostenuta perché mi è piaciuta la lucida visione di modello sociale contenuta nell'affermazione finale, lo spread sociale è la vera unità di misura della civiltà e del benessere di una nazione, perché esprime con parole diverse un concetto fondamentale e per me imprescindibile del Movimento 5 Stelle: nessuno deve rimanere indietro.
Da alcuni anni a questa parte, al contrario, governi non legittimati dal voto dei cittadini, operano sistematicamente in senso opposto, con l'intento di instaurare nella nostra società, quello che ho già avuto modo di definire, un neofeudalesimo di stampo medioevale, legiferando costantemente per ampliare le differenze già naturalmente esistenti tra i cittadini.
Stiamo pagando un errore di fondo presente nel sistema di democrazia rappresentativa finora usato: la presunzione di onestà del delegato.
Ci siamo ingenuamente fidati della loro lealtà e ora ne paghiamo le conseguenze, ma non è colpa nostra, ci sono organismi del nostro ordinamento, che, oltre al Presidente della Repubblica, hanno il dovere di tutelarci, valutando se le leggi promulgate siano corrette e non in contrasto con la nostra Costituzione, sono parte della Magistratura e in particolare la Corte Suprema di Cassazione e la Corte Costituzionale.
Ebbene, questi organi fondamentali per proteggere i cittadini da eventuali abusi del parlamento, o del governo, hanno aspettato 7 anni e visto svolgere 3 consultazione elettorali, prima di stabilire che la legge usata poteva avere aspetti di incostituzionalità.
Non entro nel merito delle cause che hanno determinato questo ritardo, non ne ho le competenze, ma resta eticamente inaccettabile che ciò sia successo.
La legge elettorale è la base dell'esercizio democratico e aspettare 7 anni per sapere se è costituzionalmente corretta o meno, rende di fatto sospesa la democrazia e nel caso fosse ritenuta incostituzionale (come prospettato) renderebbe moralmente illegittimo ogni atto, ogni impegno, ogni singola scelta effettuata dai governi e ogni legge votata dai parlamentari eletti.
E' la prova concreta che il sistema Stato è fallito.
Non ci sono colpe di questo o quell'organo, non ci sono precise responsabilità giuridiche, o azioni chiaramente contro le leggi, è l'organizzazione nel suo complesso che non riesce a funzionare, nemmeno in quelli che sono i suoi doveri e le sue responsabilità basilari.
In questa situazione è indispensabile perdere la paura, non solo per resistere e denunciare le distorsioni del sistema, ma soprattutto per sostenere le proposte che servono a cambiare questo nostro paese, perché il nemico principale di ogni cambiamento è la paura stessa di cambiare, nascosta nel profondo dell'animo di ognuno di noi.
Dobbiamo avere la capacità di immaginare un nuovo modo di vivere la nostra società e il coraggio di compiere le azioni necessarie per realizzarlo.
La definizione di uno spread sociale da applicare non solo agli stipendi, ma soprattutto alle pensioni e al calcolo di un giusto reddito di cittadinanza, insieme con la riaffermazione del diritto ad avere una sanità gratuita e ad accesso universale, sono, secondo me, i capisaldi di un moderno stato al servizio dei cittadini.
Loro non lo faranno mai, per questo dobbiamo farlo noi, tutti insieme nessuno escluso, ma per farlo, senza ricadere negli errori del passato, serve cambiare il valore del nostro voto, è necessario arrivare all'esercizio della democrazia diretta.
Cosa sceglierebbe la maggioranza degli italiani, se avesse la possibilità di decidere, se avere, o no, un giusto equilibrio tra le pensioni minime e massime se rinunciare all'assistenza sanitaria, o agli F35, se avere un reddito minimo di cittadinanza, o un un ponte sullo stretto di Messina?
La risposta mi sembra ovvia.
Per questo, appena il Movimento 5 Stelle sarà in grado di far partire la piattaforma liquida che permetterà l'uso pratico della democrazia diretta, anche i cittadini più scettici e timorosi, vedendo come sia pienamente valorizzato ogni singolo voto, non avranno più motivi per non unirsi a noi e l'incubo sarà finito!

#lautunnoèvicino

#giùlemanidallacostituzione

#il138dopoditutto

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