domenica 15 dicembre 2013

un comune EROE in comune

Con temperature tra i -2 di minima e i +4 di massima (un freddo cane) protestare facendo presidi sulle strade all'aperto è un'atto eroico e ringrazio tutti quei cittadini che lo stanno facendo pacificamente; ognuno di loro è un eroe e a ognuno di questi eroi va il mio ringraziamento.
Grazie, andiamo avanti così, non molliamo, non cediamo alla tentazione della violenza e mercoledì 18, per chi può, appuntamento a Roma.

La situazione è grave.
È di giovedì la notizia che un altro piccolo imprenditore si è suicidato (ciao Claudio RIP), lunedì e martedì aveva partecipato al presidio della A4 a Montecchio Maggiore, Vicenza e la sua morte ha portato lo sgomento tra le persone che lì lo avevano conosciuto.
Il paese è spaccato: da una parte chi ha sempre vissuto, vive e vuole continuare a vivere esclusivamente sfruttando la cosa pubblica (sostenuto da milioni di italiani, che nel corso di questi anni hanno ricevuto da queste persone e dal loro modo di gestire il potere, un qualche beneficio); dall'altra noi, il resto dell'Italia, che da queste persone e da questo sistema (per impossibilità, o per scelta) non abbiamo mai tratto vantaggio, pur sostenendolo con le tasse, frutto del nostro lavoro e siamo arrivati, oggi, al punto di non farcela più.
Lo scenario è drammatico, sembra il preludio di una guerra civile, che però non vogliamo combattere, perché non siamo matti, anche se finora abbiamo sopportato in silenzio le scelte demenziali di questi governanti e questa si è stata una cosa da matti, non lo siamo fino al punto da infilarci in una guerra civile dove tutti perderemmo qualcosa e alla fine non cambierebbe niente.
Matti, probabilmente ignoranti della loro follia, che senza saperlo alimentano ogni giorno il rischio di innescare una guerra civile, sembrano al contrario tanti uomini delle Istituzioni e a loro dedico questa poesia:

LA GUERRA
La guerra ?
Se partissimo dal presupposto
che siamo matti,
tutti matti, sarebbe più semplice.
Sì, è così, siamo matti, TUTTI,
tutti matti.
l'unica differenza è che alcuni lo sanno
(di essere matti ) e alcuni no.
E non sapendolo,
non sapendo di essere matti
si comportano da matti
e non lo sanno, e non lo
sapranno mai. Anche perché
non puoi certo dirglielo
se glielo dici s'incazzano
come matti.
Valdo Immovilli

Ma non posso credere che voi, Deputati e Senatori della Repubblica Italiana, siate tutti così.
Voglio ancora sperare che ci siano persone di sani principi, che hanno vissuto con estremo imbarazzo e sommo disagio gli accadimenti di questi anni e siano disposti, per evitare il rischio che tutto questo possa finire in tragedia, ad uscire allo scoperto, dichiarare la propria provata illegittimità e quella di questo Governo, tanto arrogante quanto inutile.
Mi auguro che Lei Senatore Pietro Grasso Presidente del Senato della Repubblica Italiana sia tra questi.
Lei ricopre la sola carica, che alla pubblicazione della sentenza della Consulta sulla legge elettorale, potrà ancora essere considerata legittima, come uomo di legge lo sa e sa il caos in cui piomberanno le istituzioni della Repubblica quel giorno.
Senatore Pietro Grasso convochi una conferenza stampa, inviti pubblicamente il Presidente Napolitano a dimettersi, dichiari che, se il Presidente non lo farà, sarà Lei personalmente a chiederne la messa in stato d'accusa per attentato alla Costituzione, i motivi li conosce comunque in questo link può trovare precisi riferimenti giuridici (denuncia dell'avv. Paola Musu al PdR Giorgio Napolitano e al Sen. Mario Monti).
Lei Senatore Grasso non è un uomo di questi partiti, Lei è n Magistrato che ha passato la vita a lottare contro la mafia, Lei sa che siamo noi cittadini  il popolo sovrano e nessun altro ha titolo per arrogarsi questo diritto.
Presidente Grasso si prenda il peso di questa decisione, il coraggio non le manca, la competenza nemmeno, sarebbe il segnale di una VERA volontà di cambiare, trasformerebbe il senso della protesta di mercoledì, allontanando ogni rischio e noi, popolo sovrano, potremmo davvero cominciare a vedere la luce in fondo al tunnel.

Nessun commento:

Posta un commento